Ladro di offerte finisce in manette

Si inginocchia davanti all’effigie della Madonna del Viandante ma i parrocchiani si accorgono che, invece di pregare, sta armeggiando con una grossa chiave nella serratura della bussola per le offerte: un uomo di circa cinquant’anni originario della provincia di Lucca, D.L., è stato arrestato lunedì pomeriggio dai carabinieri di Tavazzano mentre si allontanava di gran passo dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista con 15 euro, o forse ancora meno, quasi tutti di monete, nascoste in tasca. Era il “bottino” del furto messo a segno pochi minuti prima dalla bussola dell’inginocchiatoio. I militari hanno ben presto scoperto che l’uomo era già stato arrestato almeno altre tre volte per furti ai danni di chiese ed è scattato l'arresto in flagranza di reato; stamane in tribunale a Lodi l'udienza di convalida. L’accusa è di furto pluriaggravato e, visti i precedenti, rischia di rimanere in carcere, malgrado l’esiguità del bottino. Lo sconosciuto è stato notato poco dopo le 16 da un uomo di Tavazzano che si stava recando dal parroco per aiutarlo a sistemare alcuni candelieri. Sembrava una persona concentrata nella preghiera e il volontario non gli ha fatto particolarmente caso. Ma pochi istanti dopo si è presentato in sagrestia un altro parrocchiano che ha segnalato che il “devoto” stava in realtà armeggiando nella bussola delle offerte.

Il parroco don Gianfranco Pizzamiglio e i due tavazzanesi gli si sono avvicinati ma il ladro, vistosi scoperto, è uscito di corsa dalla chiesa. «Gli ho gridato di fermarsi,che era meglio che parlasse con me piuttosto che con i carabinieri», spiega il sacerdote, che sarebbe stato disposto anche a far fronte a una piccola richiesta di aiuto economico, se davvero necessaria.

Invece il falso devoto della Madonna del viandante ha iniziato a correre e dalla parrocchia è partita una segnalazione molto precisa al “112” dei carabinieri. Che, grazie alla descrizione, hanno rintracciato subito il ladro.

Car. Cat.