In bici fino al Santuario di Ossago - VIDEO

Domani in edicola la nuova puntata di “Per santuari e abbazie”

“San Giuseppe che sogna” è la statua che accoglie il visitatore, nella ex cappellina del Parco presepi di Ossago, proprio a fianco del santuario. Santuario che per devozione è chiamato “mariano – giuseppino” e che è anche la chiesa parrocchiale di Ossago. Qui è custodita l’effigie della Mater Amabilis. Per la fine dell’anno Giuseppino, proprio in questi giorni si conclude la mostra che ha raccolto statue e immagine raffiguranti lo sposo di Maria e provenienti dalle cascine di Ossago, dalle case dei parrocchiani e anche da quella del parroco, don Alessandro Lanzani. C’è quella in gesso con Gesù grandicello che alza gli occhi verso il falegname, quella con il Bambino in braccio al padre putativo e nelle mani il mondo o la croce. «Il San Giuseppe che sogna è una statua del Parco Presepi e l’abbiamo messa in apertura come omaggio a Papa Francesco – spiega don Alessandro -. Lui stesso ha detto di tenere una statua simile sulla sua scrivania e quando ha qualche preoccupazione, la scrive su un foglietto che infila sotto San Giuseppe».

La mostra si conclude, ma al Santuario della Mater Amabilis ogni occasione è buona per un nuovo spunto di spiritualità e devozione. Le più recenti? Le celebrazioni trasmesse da Tv 2000 nell’anno del Covid, la Messa per gli ammalati ogni primo mercoledì del mese… don Alessandro rilancia ogni volta. E a settembre si aprirà il programma per i cento anni del santuario.

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