I salumi Castoldi in mani campane

Lo storico salumificio Castoldi di Borghetto in mani campane: dopo la fine della produzione borghettina avvenuta l’inverno scorso, è stato siglato in estate un accordo per l’affitto del ramo d’azienda alla società Jomi, gruppo salernitano tra i più importanti a livello nazionale nel mercato degli affettati imbustati, con sede anche a Langhirano in Emilia e membro del Consorzio Prosciutto di Parma. La notizia dell’avvenuto accordo non è stata resa nota dagli interessati.

Il gruppo Jomi è nato negli anni Novanta dedicandosi da subito agli affettati imbustati di qualità ed è noto alle cronache anche per essere presente da anni nelle sponsorizzazioni sportive, tra cui quella dell’Inter nel calcio e quella della Jomi Salerno, campione in carica nella pallamano femminile. Al momento non sono ancora note le strategie del gruppo sullo stabilimento borghettino, e l’ex titolare Pietro Castoldi non è stato raggiungibile per un commento.

Di certo Jomi si impossessa del ramo d’azienda attraverso la formula iniziale dell’affitto, ma con un vincolo all’acquisto, e nel passaggio rileva anche il marchio Castoldi, attivo da più di un secolo nella produzione di qualità di salame lodigiano. Al momento al comune di Borghetto è depositata una denuncia di inizio lavori intestata a Jomi per alcune piccole operazioni di natura edile sull’immobile di via Troglio dove aveva sede l’attività, lavori di scarsa entità per apportare alcune migliorie sulla struttura.

Ancora nulla di certo si sa rispetto alla produzione, ma lo stabilimento borghettino era stato adeguato e rinnovato proprio negli ultimi anni con un ulteriore espansione rispetto al capannone originario e anche le tecnologie presenti potrebbero essere d’interesse per il gruppo Jomi. Legate alle prospettive della produzione ci sono quelle sui livelli occupazionali. Il salumificio Castoldi, prima della crisi, che risale ormai a un anno e mezzo fa, occupava 14 dipendenti, tutti ormai accasati altrove o in mobilità. Difficilmente saranno recuperati tutti i posti di lavoro, almeno in una fase iniziale. La società Castoldi rimane in liquidazione volontaria.

Lo storico salame borghettino era andato in crisi ormai un anno e mezzo fa in conseguenza degli investimenti fatti negli anni addietro e scontratisi con una situazione di mercato e una crisi di liquidità che non hanno dato scampo all’azienda. Un anno fa la famiglia Castoldi aveva cercato di pilotare la vendita delle quote di maggioranza della società a un gruppo di imprenditori lodigiani, che al dunque si erano però tirati indietro. Successivamente, a cavallo tra il 2011 e il 2012, sembrava fatto l’accordo con un gruppo lombardo già attivo nel settore, ma l’intesa si era bloccata in dirittura d’arrivo.

Dopo la liquidazione volontaria in primavera, invece, in estate è stato perfezionato l’accordo per l’affitto del ramo d’azienda all’importante gruppo campano, del quale ora si attendono le mosse.

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