GRAFFIGNANA Tentano la truffa telefonica, ma gli anziani non ci cascano e danno l’allerta

I cittadini hanno avvisato i carabinieri, avevano partecipato in passato alle lezioni tenute dall’Arma

Quattro donne, di cui una 95enne, e un uomo. Tutti residenti a Graffignana e tutti con un parente arrestato proprio ieri mattina dopo aver causato la morte di un bambino a seguito di incidente. Ma non c’era ovviamente nulla di vero dietro alle telefonate ricevute da una serie di anziani che, per pagare la parcella dell’avvocato impegnato nel difendere il figlio o il nipote colpevole, dovevano raggruppare tutti gli ori e i contanti a disposizione e consegnarli alla persona che si sarebbe presentata alla porta di casa da lì a pochi minuti. Non è caduto nessuno però a Graffignana nel tentativo di truffa telefonica portato avanti da un uomo.

Sempre il medesimo appunto il tono della chiamata e le parole utilizzate «Suo figlio (o nipote, ndr) ha avuto un incidente e ha provocato la morte di un bambino, per questo motivo è stato arrestato», ha spiegato la voce maschile che ha cercato di convincere le persone che hanno ricevuto la chiamata di quanto accaduto e di consegnare quanto di valore in casa ad una persona in arrivo. Nel mirino sono finite una 75enne, una 77enne, una 67enne ed una 95enne, oltre ad un 73enne. Richiesta sicuramente bizzarra, con le parole dell’uomo dall’altra parte del telefono che però non hanno convinto nessuna delle potenziali vittime, seppur scosse per quanto udito.

Appena capito che quello in corso era un tentativo di truffa, gli anziani hanno quindi deciso di respingere qualsiasi altro tentativo di convincimento da parte del malvivente: appena riferito alla voce estranea dall’altra parte del telefono di voler prima chiamare i carabinieri per capire se quanto sentito fosse vero, “casualmente” la linea è caduta. Subito sono stati allertati i carabinieri della stazione di Borghetto che hanno dato il via alle indagini cercando di risalire all’utenza telefonica da cui sono partite le chiamate. Le stesse vittime hanno raccontato ai militari dell’Arma di aver capito che quella in corso era una truffa perché ricordatisi dei consigli ricevuti durante gli incontri organizzati dalla stessa stazione dei carabinieri in parrocchia nei mesi scorsi.

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