È bufera sul nuovo progetto Decathlon

Provincia pronta a ricorrere al Tar

Nelle mani di un legale di fiducia in materia urbanistica e pronti a ricorrere al Tar, senza però chiedere la sospensiva dei lavori. È il ciclone che arriva da Palazzo San Cristoforo dopo che la notizia della costruzione del capannone che, secondo quanto rivelato dal sindaco di Pieve Fissiraga Paola Rusconi, dovrebbe ospitare un nuovo punto vendita Decathlon. All’indomani della notizia, svelata in anteprima dal «Cittadino», in Provincia si aprono i faldoni ed emergono tutti i documenti su una pratica «su cui avevamo già inviato una nota al Comune di Pieve» spiega l’assessore di Palazzo San Cristoforo, Nancy Capezzera. Che rivela anche come, il cantiere creato sulla “235”, insista su una porzione di terreno di competenza della Provincia e su cui, come da accordi negoziali («firmati anche dal comune di Pieve che si è seduto a tutti i tavoli di concertazione, salvo poi prendere iniziative autonome su questa partita» ha ribadito l’assessore), dovrebbero sorgere anche alcune opere previste nella cosiddetta “fase quattro” della riqualificazione della Lodi-Casello. Ovvero una pista ciclabile che servirebbe a connettere la zona artigianale/commerciale al sottopasso esistente nei pressi di Cascina Ladina. Lo scorso 2 febbraio, da Palazzo San Cristoforo, è quindi partita all’indirizzo del Comune di Pieve una «richiesta di riscontro urgente sul procedimento», adottato in variante al piano regolatore generale tutt’ora vigente, dato che il Comune ancora non ha adottato il nuovo piano di governo del territorio, in fase di stesura insieme ai Comuni di Cornegliano e Borgo (l’unico ad aver già adottato il documento, ndr). L’idea di avviare una procedura di variante al piano regolatore in una fase di studio del nuovo piano urbanistico, senza valutazioni ulteriori, è quindi una delle ragioni che fanno scattare il “cartellino giallo” di via Fanfulla. A cui si aggiunge la mancanza di concertazione sulle scelte viabilistiche e sulle ricadute che avrà l’insediamento sulla provinciale “235”, oltre che sulla perequazione (meccanismo che consente di spalmare benefici e svantaggi di un insediamento su un territorio più ampio del singolo comune) e sull’adozione di quelle che sono state chiamate “linee guida della logistica”, ma che sono applicabili anche altri comparti produttivi. E che prevedono, tra gli altri punti, accordi perché una parte dell’occupazione sia destinata al Lodigiano. «Se il sindaco Rusconi era a conoscenza da due anni di questo possibile insediamento, di certo ha avuto tutto il tempo per avviare una pianificazione sovra-locale - ha detto ancora l’assessore Capezzera - : Pieve è uno dei Comuni che più ha messo in ginocchio una parte del Lodigiano con le sue scelte, portando servizi certo, oltre a oneri di urbanizzazione nelle casse del Comune, ma anche causando disservizi. Non abbiamo nulla contro Decathlon, anzi. La nostra è un’azione di tutela per tutto il territorio perché le regole sono uguali per tutti e, al momento, l’ambito di trasformazione non è conforme dal punto di vista urbanistico». Intanto la notizia ha giù suscitato i primi interrogativi e le prime polemiche sul traffico che il nuovo punto vendita potrebbe generare su un’arteria già trafficata e costellata di centri commerciali.

Rossella Mungiello

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