CAVENAGO Profugo ucraino muore a 50 anni, gara di solidarietà per il rimpatrio

L’uomo si è spento per un tumore: il fondo “Un aiuto per l’Ucraina” sostiene il ritorno delle ceneri nel paese d’origine

Si è spento in ospedale dopo dieci giorni di ricovero. Ora, per farlo tornare in Ucraina, da cui era giunto dopo lo scoppio della guerra, è scattata la macchina della solidarietà. Verrà cremato e poi riportato dalla moglie nel suo paese d’origine Fedir Kyrlyk, 50enne deceduto lo scorso giovedì.

Vinto da un male incurabile, l’uomo era ricoverato da inizio mese all’hospice di Casalpusterlengo. In Italia era arrivato appunto dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Insieme alla moglie e alla figlia minore, al pari di molti altri connazionali, aveva quindi trovato accoglienza in Italia. In questo caso nel Lodigiano, da una famiglia di Cavenago d’Adda che non si era tirata indietro aprendo le porte della propria abitazione. Solidarietà quando il 50enne è arrivato in paese. Solidarietà che non manca anche ora, dopo la morte. In paese la notizia ha raggiunto i residenti che, anche non conoscendo l’uomo, hanno voluto manifestare la loro vicinanza alla famiglia. Appresa la notizia, il Comune non è rimasto con le mani in mano. Inizialmente, infatti, come confermato, vi era stata l’idea di una raccolta fondi per sostenere la moglie e i familiari. Soldi utili a far tornare in Ucraina le ceneri di Kyrlyk. Nessuna raccolta però, anche se privati cittadini possono comunque farsi avanti nel caso in cui lo volessero. A stanziare le risorse necessarie è stato il Fondo “Un aiuto per l’Ucraina”. A confermarlo i vertici della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi. Tutto è partito da una richiesta inviata dal Comune all’Ufficio di Piano che collabora con la Fondazione per la gestione del “Fondo accoglienza Ucraina” (che vede coinvolti anche «Il Cittadino» e Caritas).

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