Cassaforte sventrata, razziato l’oro

«Ci hanno rubato i ricordi di 50 anni di vita insieme»

Aprono la cassaforte con un flessibile e fuggono con tutto l’oro. La banda delle ville si è “fermata” domenica pomeriggio a Cavenago. I ladri prima hanno cercato di entrare in un’abitazione vicino a piazza Martiri della Libertà, ma una signora li ha visti e li ha fatti fuggire; poi si sono diretti in via Arialdo, poco distante, dove sono entrati indisturbati. «Una mia vicina ha detto di aver visto una persona in cortile che parlava al cellulare - spiega la signora Rosalia Cernuschi -. Da lontano pensava che fosse mio figlio, invece era il “palo” che parlava con i complici all’interno».

Si tratta del secondo furto che la famiglia subisce negli ultimi anni, ora la “misura” è davvero colma. «Sono violenze che non si possono tacere, non si può continuare a vivere con l’angoscia di trovarsi davanti a queste scene di devastazione in casa. I ladri distruggono l’intimità delle abitazioni, della famiglia, delle persone».

Il furto, in via Arialdo, è avvenuto domenica pomeriggio. La casa è rimasta deserta per pochi minuti, solo dalle 18.45, quando è uscito il figlio, alle 19.20, quando la signora Rosalia (di 55 anni) è rientrata dalla Messa, e i ladri ne hanno approfittato. «Sono arrivata, ho visto il cancellino aperto e ho pensato che fosse stato mio figlio. Stavo per chiamarlo, poi sono entrata in casa e ho visto la portafinestra scassinata e tutto in disordine». I ladri si erano diretti a colpo sicuro in camera da letto, dove sapevano di trovare la cassaforte. Quello era il loro obiettivo: si sono messi al lavoro con il flessibile e l’hanno aperta in due, senza che nessuno all’esterno sentisse alcun rumore sospetto. Dentro, c’era tutto l’oro che la famiglia aveva accumulato in 50 anni di vita insieme, «il nostro e quello dei nostri genitori», oggetti che avevano soprattutto valore affettivo e che non possono essere sostituiti, «i regali fatti ai figli e ai genitori, c’era persino la catenina del mio battesimo, che i miei genitori avevano acquistato con sacrificio». Dalla casa è sparito inoltre un computer portatile.

Subito la signora ha chiamato i carabinieri, arrivati dalla stazione di Cavenago e da Lodi. I militari hanno fatto un sopralluogo cercando di rilevare le impronte digitali lasciate dai malviventi. «Hanno detto che la settimana scorsa era successa la stessa cosa anche a Turano, che si tratta di professionisti e che probabilmente è la stessa banda». Ora le indagini sono in corso.

«Queste cose non devono più succedere - conclude la signora Cernuschi -. Per chi li subisce sono dei traumi che non passano più, che feriscono dentro. Voglio lanciare un appello, perché noi cittadini abbiamo la voce per dire “basta”, per chiedere più vigilanza e più controlli».

Davide Cagnola

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