Casaletto, i parenti dell’oste devono ritornare in tribunale

Romeno morto durante un furto sei anni fa: c’è il processo d’appello

Tra pochi giorni la moglie e il figlio di Mario Cattaneo dovranno comparire per la seconda volta in un tribunale, ora in corte d’appello a Milano, chiamati a ricostruire cosa accadde quella notte tra il 9 e il 10 marzo 2017 quando un romeno di 32 anni morì per una fucilata alla schiena dopo essere entrato con tre complici - identificati e tuttora latitanti - nell’Osteria dei Amìs di Casaletto Lodigiano per rubare le sigarette che erano arrivate proprio il giorno prima. Il ristoratore, oggi 72enne, era stato processato per omicidio colposo per eccesso di difesa e poi assolto nel gennaio del 2020 con formula piena dal tribunale di Lodi “perché il fatto non sussiste”: il giudice Francesca Lisciandra accolse la tesi sempre sostenuta dai difensori, di uno sparo accidentale, partito dal fucile di Cattaneo dopo che uno dei complici della vittima lo aveva strattonato, impugnando anche la canna e trascinandolo per terra. Ma la versione dell’incidente, pur suffragata anche dai rilievi del Ris dei carabinieri, non ha mai convinto fino in fondo la Procura di Lodi, che ha fatto appello contro l’assoluzione e ha chiesto una superperizia. Il processo di secondo grado potrebbe concludersi già alla prossima udienza o proseguire con altri testimoni (chiamati per la seconda volta) e l’ulteriore valutazione balistica. La Regione ha potuto rimborsare meno della metà dei costi di difesa finora sostenuti dall’imprenditore. E sono cifre a cinque zeri.

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