Campo interamente coperto di liquami a Sant’Angelo: un agricoltore finisce sotto processo

Denuncia dei carabinieri forestali per un episodio del 2018 avvenuto vicino al Lambro

Un campo a 60 metri dalla riva del Lambro a Sant’Angelo Lodigiano ricoperto di liquami di mucche e maiali costa un processo a un agricoltore sessantenne, D.S., imputato di deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi in un’area tutelata dal “codice del paesaggio” del 2004, cioè a meno di 150 metri dal fiume.

La vicenda nasce da una segnalazione delle guardie ecologiche volontarie, che avevano attivato i carabinieri forestali, arrivati sul posto, nei pressi della cascina Boffalora, nel maggio del 2018 assieme a due tecnici dell'Arpa. Per quanto finora emerso nel processo, nei pressi del campo “incriminato” era stato allestito un vascone nel quale venivano raccolti i liquami provenienti da due allevamenti. In quel periodo i reflui non potevano essere sparsi nei campi a fini di concimazione, dato che per questa attività esiste un preciso calendario da rispettare, e rimanevano stoccati nella vasca. Ma a partire da una valvola di scarico si allargava un “lago” di 3.150 metri quadri, misurati dai tecnici Arpa, per una profondità media di 30 centimetri, segno di un’attività di scarico non autorizzata che proseguiva nel tempo. Una delle persone impegnate nella cascina avrebbe ammesso durante il sopralluogo che, dato che il vascone era pieno, la valvola era stata aperta per sfogare il materiale. Una dichiarazione che però - va sottolineato - non ha alcuna validità processuale.

Trattandosi di una contravvenzione - di un reato quindi di minore gravità - l’agricoltore era stato raggiunto da un decreto penale di condanna per diverse migliaia di euro. Ma invece di optare per l’oblazione, un pagamento che avrebbe estinto il reato, l’imprenditore, difeso dall’avvocato Gianluca Maglio, ha chiesto di andare a processo. Sono attesi ancora altri testimoni ma il caso a questo punto rischia di prescriversi, con certezza quasi matematica se in caso di condanna l’agricoltore deciderà di fare appello.

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