BORGHETTO Fabbrica del riso, comprato all’asta il complesso della Ghisella

Dopo il fallimento della Riso Dragoni e uno stop di 5 anni si profila un ritorno alla produzione nell’opificio dell’Ottocento

È stato acquistato il monumentale complesso della Ghisella, fermo da cinque anni dopo essere finito all’asta per il fallimento dell’azienda Riso Dragoni. Con ogni probabilità nei prossimi mesi l’opificio per la lavorazione del riso tornerà operativo nella storica sede.

Il complesso della Ghisella è finito all’asta da parte della curatela fallimentare a fine novembre, in vendita con il meccanismo dell’asta competitiva con base l’importo dell’offerta irrevocabile pervenuta alla curatela, cioè 463mila 013 euro. All’asta è finita la parte produttiva della Ghisella, l’opificio di lavorazione del riso con alcuni fabbricati in parte rurali in parte adibiti alle lavorazioni della riseria, oltre ad alcuni terreni agricoli compresi tra località Ghisella e Ca’ de Mazzi di Livraga. Non sono ancora noti i dettagli di gara né il nome del vincitore, ma il bene è ormai segnalato come aggiudicato, e i consulenti dell’acquirente, lo studio Bfa Associati di Milano, assicurano che la riseria «nei prossimi mesi è pronta a tornare pienamente operativa nell’attività che l’ha sempre caratterizzata».

Si profila dunque un ritorno alla produzione di riso in Borghetto, in località Ghisella, dove l’opificio è in funzione almeno dalla seconda metà dell’Ottocento, e la società Riso Dragoni era attiva dal 1890. Tutto il complesso in realtà è un sito di archeologia industriale rilevantissimo, con l’impianto idraulico (la ruota a pale) risalente al 1884 e mulino del 1890, mentre l’impianto di lavorazione del riso che era in funzione fino a pochi anni fa risale al 1944 con successive modifiche.

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