BOFFALORA Il giallo dei cani abbandonati: l’Adica lancia l’allarme

In dieci giorni ci sono stati dieci ritrovamenti

Quattro cani abbandonati nell’arco di una decina di giorni, tre dei quali ritrovati nei pressi della stessa cascina, a Boffalora, dove è ospitata la comunità Oasi, e un quarto in una via dello stesso paese. A raccontare l’accaduto è l’Adica che, su segnalazione del pubblico ufficiale, ha accalappiato gli animali come canile sanitario. Il primo è stato dieci giorni fa, poi 8 giorni fa, ancora uno la settimana scorsa, e l’ultimo soltanto ieri: ovviamente, nessuno ha il microchip di identificazione. Un mistero che si spiega, forse, con il fatto che la zona è aperta ed è facile, per chi abbandona, avvicinarsi senza che nessuno noti nulla. Eppure, di posti di questo tipo nel Lodigiano ce ne sono molti: «Forse la posizione al riparo da occhi indiscreti, o forse chi abbandona conosce la zona» spiega l’Adica, che ne approfitta per evidenziare un problema, quello degli abbandoni, tornato ad essere prepotentemente all’ordine del giorno. «Nel nostro territorio erano episodi più unici che rari, negli ultimi anni, ma da questa primavera c’è stato un incremento vertiginoso in quasi tutti i canili lombardi - racconta Roberta Vignoli di Adica -. Ormai, con questi ultimi cani accalappiati in settimana, il canile lodigiano è saturo, non c’è più posto per nessuno». Si tratta, peraltro, quasi sempre di cani adulti di taglia medio-grande, cani impegnativi, spesso molossoidi, cui è difficile purtroppo trovare una famiglia per motivi diversi: «Ci sono dei pregiudizi legati a questi cani, sono in realtà molto intelligenti e molto sensibili: stare in canile senza un padrone è per loro insopportabile. Purtroppo, poi, alcuni vengono evidentemente da padroni - il loro comportamento lo dimostra - che pensano di addestrarli usando il pugno duro, e fanno solo danni».

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