Via l’amianto con i ragazzi in classe

Tensione al Calamandrei, studenti e prof hanno paura

Lavori di rimozione dell’eternit dal tetto del Calamandrei ma gli studenti resteranno in classe.

Sono state giudicate idonee a tutelare alunni e personale (docente e non) le modalità di esecuzione dell’intervento di rimozione degli oltre 800 metri quadrati di tetto con lastre in amianto cemento dell’ala nuova dell’istituto scolastico di piazza Della Repubblica: promossi dalla Provincia su finanziamento del ministero delle Infrastrutture, i lavori hanno preso avvio nelle scorse settimane, con la rimozione delle vecchie tegole della parte storica dell’edificio.

A far scattare l’allarme è stata pero la prospettiva della fase successiva, appunto quella di rimozione della parte in eternit del tetto dell’edificio, sul lato che costeggia via Mauri e vicolo Cima Undici. Con i possibili rischi di sgretolamento delle lastre e la successiva dispersione in aria di polveri di cemento amianto. «Si chiuda la scuola durante questi lavori»: questo l’unanime tam-tam preso a correre tra gli studenti, mentre la questione investiva anche il personale scolastico.

Qualcuno tra i ragazzi ha minacciato giornate di sciopero, diverse le famiglie che hanno chiamato la direzione della scuola per avere ragguagli. La scorsa settimana due lettere sono state fatte pervenire sempre alla dirigenza d’istituto, firmata la prima dagli studenti, la seconda sottoscritta da diversi professori. Tutti a chiedere garanzie di sicurezza a tutela di chi al Calamandrei studia o lavora. L’accordo è stato trovato all’indomani di un summit tra tutti gli enti e gli organismi coinvolti dai lavori, già comunicato lunedì a tutti gli studenti convocati in assemblea d’istituto dalla professoressa Luisa D’Adda, collaboratrice del preside Celestino Cremonesi. Fondamentale la rassicurazione di base: la fase terminale dell’intervento, quella vera e propria di rimozione dell’eternit dal tetto, sarà eseguita in orario pomeridiano o comunque in giornate festive. Durante l’attività didattica potranno essere eseguite solo le prime due fasi del lavoro, da eseguire esclusivamente sul tetto: l’esecuzione di un trattamento di incapsulamento delle lastre con prodotti a base di acetati di polivinile (per limitare la dispersione nell’aria delle fibre durante lo smontaggio delle lastre) e la liberazione manuale delle lastre da perni, viti e chiodi di fissaggio (senza l’uso di trapani o flessibili). Le lastre rimosse non saranno sottoposte a frantumazione ma raccolte al punto di discesa. Quindi, al pomeriggio, a lezioni finite, calate a piano terra con un argano, sigillate e poste direttamente nel contenitore con cui saranno avviate allo smaltimento. Questi lavori dovrebbero iniziare intorno al 7 novembre e durare quindici giorni. «Sarebbe stato meglio che questi lavori avessero potuto tenersi durante la pausa estiva, ad attività didattica ferma - sottolinea la D’Adda -. L’intervento parte però ora, sicuramente necessario ed apprezzato perché permette la messa in sicurezza del nostro istituto e la completa rimozione dell’eternit».

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