Tari, a Codogno slitta a fine giugno il termine per la prima rata

Lo stato di emergenza aveva modificato le scadenze, deciso l’accorpamento con la seconda

Slitta a fine giugno il pagamento della prima rata Tari del 2022. Lo ha deliberato nei giorni scorsi la giunta Passerini, dopo la cessazione dello stato di emergenza Covid a livello nazionale che tra le altre cose aveva modificato le scadenze di pagamento delle aliquote comunali.

In vista del ripristino della ciclicità delle scadenze pre-emergenza, la prima rata Tari si accorpa alla seconda con scadenza il 30 giugno. «Gli uffici stanno elaborando in questi giorni le cartelle che andranno in commissione mercoledì e usciranno entro la fine di giugno – spiega l’assessore al bilancio Elena Ardemagni -. Per il 2022 la prima rata è prorogata dal 31 marzo al 30 giugno, sempre con la possibilità di rateizzazione». Per le attività produttive, la giunta ha stanziato una quota che va a ridurre la tariffa del 15 per cento e anche su questo punto gli uffici sono al lavoro.

Poi ci sarà il passaggio in commissione, ma la linea è tracciata: «Negli anni scorsi il Governo ha dato dei fondi per abbassare le tariffe sia alle famiglie che alle attività produttive, e adesso che sono venuti meno siamo tornati a quelle di prima. L’altra novità è che a stabilire come applicare le tariffe adesso è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, un’autorità amministrativa indipendente, per cui abbiamo pochissimo margine di discrezionalità – precisa l’assessore -. Asm indica la cifra globale che dev’essere coperta con la tassa rifiuti e come viene calcolata lo stabilisce Arera». Mentre in precedenza l’aliquota consisteva di una quota fissa e una variabile, ora è l’ente regolatore a fissarla. «La quota fissa era stabilita sui metri quadrati e la quota variabile sul numero di persone che utilizzavano l’appartamento – ribadisce Ardemagni -. Adesso invece chi decide è Arera. L’unico intervento che siamo riusciti a fare è stanziare una quota per ridurre la Tari alle attività produttive del 15 per cento».

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