Somaglia, manca il marchio CE sulle lenti a contatto americane: il calvario di una bambina

Trecento piccoli in tutta Italia, affetti da cataratta congenita, sono nelle stesse condizioni da più di un anno

Una bambina di 5 anni di Somaglia è nata affetta da cataratta monolaterale. È stata operata ancora piccolissima come previsto in questi casi e fra pochi anni l’attende un altro intervento: quello per l’impianto del cristallino artificiale, operazione possibile quando la crescita dell’occhio si stabilizza. Nel frattempo per vedere bene e per allenare proprio l’occhio afachico, evitando che si impigrisca al punto da rendere inutile anche il futuro intervento chirurgico, la piccola ha bisogno di applicare lenti a contatto speciali prodotte dall’americana Bausch+Lomb. Fino a settembre 2021 queste “lentine” erano commercializzate in Italia: si trattava di lenti in grado di durare fino a sei mesi, studiate per poter essere indossate ininterrottamente di giorno e di notte. Poi il packaging cambia: si attende venga riconosciuto come per il precedente il marchio europeo CE, ma questo riconoscimento non arriva. E le “lentine” smettono di essere commercializzate in Italia. Nel frattempo le scorte di lenti Silsoft confezionate nei precedenti contenitori a marchio CE terminano. E per la famiglia di Somaglia, come per quella di altri bambini italiani (si stimano 300 casi in Italia), cominciano i problemi. Da qui l’appello dei genitori. Ben oltre i costi la questione è pratica: «Al posto delle nostre solite lentine ci sono quelle giornaliere che sono acquistabili ma che non possono essere indossate di notte; inoltre mettere e togliere le lenti a contatto a una bimba piccola è complicato, azioni banali come una doccia diventano complesse e rischiose».

L’articolo completo di Sara Gambarini è sul Cittadino di Lodi in edicola oggi 23 marzo e in digitale

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