Siccità, Maleo ora invoca Sant’Ireneo

Il corpo del martire in processione dopo la richiesta dei fedeli

maleo Di fronte alla siccità e all’afa, i malerini hanno chiesto aiuto a Sant’Ireneo. Sono stati gli stessi fedeli a bussare alla porta del parroco don Enzo Raimondi chiedendogli di esporre il corpo di Sant’Ireneo per invocare la pioggia, per sua intercessione.

È dalla fine del Settecento che a Maleo la popolazione prega Sant’Ireneo e in particolare si rivolge al martire in cerca di qualche acquazzone estivo, di una rinfrescata, quando la canicola estiva si fa insistente: quando gli anziani faticano a respirare e la campagna verde lodigiana si fa a poco a poco brulla e polverosa.

Così in questi ultimi giorni, la parrocchia malerina aveva deciso di esporre il corpo di San Ireneo, ma di fronte al persistere del sole, lunedì pomeriggio si è pensato addirittura di portare il santo in processione. L’ultima risaliva alla torrida estate del 2003.

«Diversi fedeli in queste ultime settimane mi avevano chiesto di esporre il corpo di San Ireneo - ha raccontato don Raimondi - e non senza fatica siamo riusciti ad estrarre l’urna offrendo la possibilità di invocare con la sua intercessione, secondo l’antica tradizione, il dono della pioggia».

Così nei giorni scorsi i fedeli hanno cominciato a raccogliersi in preghiera presso la chiesa parrocchiale.

«In mancanza di precipitazioni però, ci siamo ritrovati in chiesa lunedì 13 agosto per recitare insieme il Vespro e per compiere una breve processione con le reliquie del santo», ha spiegato don Enzo.

Gli uomini hanno dunque caricato sulle spalle la teca con le reliquiedel martire e, posta su un carretto, l’hanno accompagnata per le vie del centro insieme a don Raimondi e ad un centinaio di fedeli.

Il corpo di Sant’Ireneo è da secoli custodito nella chiesa parrocchiale, nella cappella dedicata a San Sebastiano e “patrocinata” dal Comune di Maleo. Ma è al di sotto della mensa di questo altare, in un’urna di legno, che viene conservato il corpo del martire Sant’Ireneo, donato alla chiesa di Maleo nel lontano 1725 dal marchese Manfredo Trecchi. Si tratta di un corpo di santo estratto probabilmente da qualche catacomba romana. Ma cosa lega Sant’Ireneo all’acqua? Il santo arrivò nel Basso Lodigiano da Roma esclusivamente per via fluviale, ricevuto sulla sponda del fiume Adda nei pressi della Cascina Bosco Trecchi di Maleo. Per questo ancora oggi è invocato durante i lunghi periodi di siccità per ottenere la pioggia. In passato è stato mostrato più volte in processione nelle lunghe estati calde e poco piovose.

Sono passate dunque generazioni e generazioni dall’arrivo delle reliquie di Sant’Ireneo, ma il tempo non ha spento la devozione dei malerini verso il santo a cui hanno chiesto un po’ di pioggia senza alcuna superstizione, ma con quella fede di chi con le mani giunte domanda il dono della pioggia. La speranza ora è che Sant’Ireneo “faccia la grazia”.

Sara Gambarini

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