Siccità, il Lambro nella Bassa lodigiana è ai livelli minimi come nell’estate del 2022

All’ingresso nel fiume Po la situazione di entrambi i corsi d’acqua è già molto critica per il periodo

Da marzo il livello del fiume è sceso notevolmente e si cominciano a intravedere le difese spondali che l’anno scorso si vedevano a luglio. È inizio aprile ma a guardare la foce del Lambro a Orio Litta sembra di stare in estate. «È peggio dell’anno scorso a giugno» sentenzia l’ex sindaco Pierluigi Cappelletti, di ritorno da uno dei suoi giri in bici lungo il Lambro dove finisce in Po. Qui l’acqua è talmente poca che è calda, crescono le alghe e di pesci non ce n’è mezzo. Non hanno ossigeno e sono migrati altrove. Lo sanno bene i pescatori della Bassa, che difatti non ci mettono più piede. Il Grande Fiume non che stia meglio. Ma «non è piatto come un tavolo – prosegue Cappelletti - e magari ci sono punti con quattro metri d’acqua».

In Po tutto sommato si riesce ancora a pescare. E da qualche giorno, a un centinaio di metri dalla foce del Lambro, è di stanza un van targato Repubblica Ceca, con il simbolo black cat della pesca al siluro. Mercoledì in Po c’era proprio una persona su un canotto che pescava a fondo. Davanti allo spiaggione a Corte Sant’Andrea invece è rispuntato il barcone che Cappelletti aveva raggiunto in bici ad agosto di un anno fa. «Adesso con un paio di stivali ci si arriva – chiosa -. A un anno di distanza la situazione è peggiorata in anticipo sulla temperatura estiva, dei 30 e più gradi da luglio in avanti. In questi giorni non fa nemmeno caldo, ma il Lambro a monte lo passi con le scarpe da ginnastica perché è una pozzanghera e nella Bassa, non ci sono 30° ma di acqua non ne arriva». L’ex sindaco lancia una proposta: «Non si può usare l’acqua delle cave per irrigare?».

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