SCUOLA Anche a Orio, Ospedaletto e Senna sono a rischio le classi prime delle elementari

Gli iscritti come a San Gualtero e a San Martino sono meno di 15, i sindaci si stanno attivando

Anche Orio, Ospedaletto e Senna rischiano di perdere la prima elementare come ha fatto la scuola di Corte Palasio che aveva solo 3 alunni. A Orio i bambini iscritti sono 10, 13 a Ospedaletto e 11 a Senna, ma 15 è il numero minimo richiesto dalla norma per l’avvio di una classe. La preside di Orio Carmela Tedesi e quella di Ospedaletto e Senna Teresa Negri hanno scritto ai genitori e ai sindaci per metterli in allerta. La speranza è che arrivi una eventuale autorizzazione ad avviare la classe in deroga. «Ho già interloquito con il provveditore - ha detto nella sua lettera la dottoressa Tedesi - per trovare soluzioni e attivare la classe prima a Orio, anche con 10 iscritti, considerate alcune caratteristiche di questo istituto». Una delle soluzioni in campo è il trasporto dei bambini nella scuola di Somaglia.

Un problema analogo è emerso, nei giorni scorsi, alla scuola primaria di San Gualtero a Lodi e in quella dell’infanzia a San Martino. «È una situazione generale di tutti i plessi del Basso Lodigiano - spiega il sindaco di Orio Francesco Ferrari -, siamo fiduciosi, manderemo una segnalazione al provveditorato e per conoscenza alla direzione, stiamo facendo delle verifiche: questo è un anno anomalo, ci sono 10 bambini, ma abbiamo visto che ne avremo addirittura 21 l’anno prossimo, poi 19 nel 2025 e altri 19 nel 2026. Ci sono le condizioni perché la scuola rientri in piena funzionalità nei prossimi anni. Tra l’altro stiamo aspettando un bando per ultimare la riqualificazione interna. Abbiamo fatto degli investimenti su questa scuola. Faremo tutti i nostri passi per salvarla». Per il sindaco sarebbe anche un disagio enorme per i bambini di 5, 6 anni, essere trasportati con lo scuolabus in un altro paese. D’accordo con lui anche l’ex sindaco Pierluigi Cappelletti: «Il decreto - dice quest’ultimo - è del 2009, andava bene per un altro contesto, ora va adeguato, deve tener conto del bisogno reale, sociale e formativo di adesso».

«Confidiamo nel buon senso - ribadisce Ferrari -. Chiudere le scuole vuol dire soffocare i paesi come il nostro che poi non sono così piccoli». Della stessa idea anche il primo cittadino di Senna Silvano Negri: «È già la terza volta che rischiamo - spiega quest’ultimo -, sia l’anno scorso che tre anni fa siamo riusciti a salvare la classe con 9 iscritti. Noi abbiamo messo delle risorse, il provveditorato le sue e la preside anche. Siamo riusciti a garantire l’anno, adesso i bambini di quella classe sono 14. Quest’anno la dirigente dice che ha esaurito le sue risorse e non può più. Ho sentito il sindaco di Ospedaletto, stiamo valutando cosa fare. Queste cose ai piani alti (mi riferisco al livello regionale) non vengono capite. Se si toglie la scuola in un paese con meno di 2mila abitanti questo muore. Noi abbiamo una casa famiglia, i numeri possono ancora cambiare. Per fortuna abbiamo i bambini stranieri che vengono a scuola qui se no sarebbe anche peggio».

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