LUTTO Portava i giornali in ospedale a Codogno, storico edicolante del San Biagio si spegne a 75 anni

«Quando mollerò il lavoro sarà la mia fine», diceva Eugenio Antozzi

Tutte le mattine cascasse il mondo, Eugenio caricava i “suoi” giornali e le riviste nel suo carrellino e faceva il giro dei reparti dell’ospedale di Codogno a portare le notizie “fresche”. Entrava con lui il mondo chiuso fuori e i malati aspettavano di vederlo passare. Per tutti aveva un sorriso, una parola gentile, perché Eugenio Antozzi per fare l’“edicolante” era nato. Era proprio tagliato. Lo diceva anche lui: «Quando mollerò sarà la mia fine».

Nato a Codogno il 20 marzo 1947, si è spento martedì all’età di 75 anni. Da alcuni giorni era ricoverato in chirurgia all’ospedale di Codogno, a seguito dell’aggravarsi del brutto male con cui combatteva ormai da qualche anno e che lo aveva costretto a cedere la sua amatissima edicola al villaggio San Biagio. Finché le forze gliel’avevano permesso era andato avanti, poi però non ce l’aveva più fatta a tenere aperto. La sveglia presto, la corvè anche la domenica e i dì di festa. Per lui il pane quotidiano, la sua vita, cui ad un certo punto aveva però dovuto rinunciare. Nel 2017 aveva venduto la licenza, a malincuore, lasciando il posto a un giovane. Di essere utile però non aveva mai smesso. Non almeno fino agli ultimi tempi, quando gli interventi chirurgici e la lunga riabilitazione lo avevano prostrato.

«Eugenio era una bellissima persona, un uomo molto “umano”, sempre sorridente, non l’ho mai sentito parlare male di qualcuno – ricorda Ornella dell’edicola di via Pascoli -. Tra noi edicolanti era il più anziano ed era sempre disponibile. Anche con me e mia figlia Eleonora, quando abbiano iniziato ci ha dato una grossa mano. Era passato in negozio e… “Se avete bisogno, sono disponibile”, ci aveva detto. Poi nel tempo abbiamo stretto un’amicizia veramente sentita». Sposato con Gabriella, la coppia non aveva figli. Lo erano per Eugenio i suoi clienti, per quella gioia dello stare in mezzo alla gente che è il sale di chi fa questo mestiere, come spiega la collega. «Eugenio ha sempre tenuto l’edicola aperta, anche il lunedì pomeriggio – ricorda Ornella -. Era un baluardo per noi edicolanti, perché questo non è solo un lavoro, è come un “vivere” tra la gente». Ieri alle 15 nella chiesa di Caravaggio a Codogno si sono svolti i funerali del 75enne. Quindi la salma è stata cremata e le ceneri tumulate nel cimitero cittadino.

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