Le scuse di Sgarbi per una frase pronunciata nel marzo 2020

«Dissi “Andate a Codogno” e quelle parole furono malintese da molti. In realtà mi stavo battendo per riportare alla vita la città»

«Non volevo offendere, quel che è successo è stato solo un grande equivoco. A marzo 2020 dissi “Andate a Codogno” e mi scuso per quelle parole, malintese da molti. Le dissi per solidarietà a questa città nei giorni in cui si annunciava che proprio a Codogno non c’erano più nuovi contagi. Mi stavo battendo per riportare alla vita Codogno, senza sottovalutare il virus». Il Covid e Codogno, ancora una volta. Quindi la nomina – che in città ha già diviso la politica - a “commissario straordinario per le arti” di Codogno. E ancora, le frecciate politiche (poche: effetto campagna elettorale?) e la “ciliegina sulla torta” della richiesta a sorpresa, a sera già inoltrata, di visitare la parrocchiale. Desiderio puntualmente esaudito. Ad ogni conferenza di Vittorio Sgarbi, si sa, non c’è solo arte ed approfondimento culturale, campi in cui il celebre critico e storico dell’arte eccelle indiscutibilmente. C’è sempre anche tanto altro. E così è stato anche sabato al vecchio ospedale Soave, dove Sgarbi ha deliziato con una articolata “lectio” sulla pittura di Pietro Antonio Magatti. Prima però c’è stato il “ciclone” d’esternazioni a tutto tondo, un lungo prologo senza freni e con pochissimi filtri, tra attualità e vicende di territorio. La prima, come detto, ha fatto tornare le lancette del tempo indietro alla terribile primavera di un anno fa: «Solo un grande equivoco le mie parole di marzo 2020». Il che non ha però evitato al professore di venire redarguito a conferenza terminata da qualche spettatore che, medico per professione, ha approfittato della firma sul catalogo per “bacchettarlo” riguardo alcune riflessioni scientificamente non corrette fatte nella serata sul tema “vaccini”. Ecco poi il passaggio sulla nomina a “commissario straordinario per le arti di Codogno”, incarico a titolo gratuito firmato ufficialmente sabato con il sindaco Francesco Passerini. Qui Sgarbi ha lanciato qualche frecciatina in tono bonario al centrosinistra: «Ringrazio il sindaco che ha voluto darmi questa opportunità. Farò cose belle per Codogno, stiano tranquilli gli amici del Pd». Peraltro, di politica poco ha parlato, ma in questo caso ha sicuramente giocato il fatto di essere a pochi giorni dal voto amministrativo che porterà anche Codogno alle urne. La sorpresa, in perfetto “stile Sgarbi”, è arrivata invece alla fine, ben oltre il tramonto: a conferenza terminata e nonostante la cena che già lo attendeva in Villa Biancardi, il professore ha chiesto di poter visitare l’antica chiesa parrocchiale di piazza XX Settembre. Che lo ha incantato con la sua bellezza e le sue preziose opere d’arte, in primis l’importante tela di Callisto Piazza con l’Assunzione della Vergine.

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