Lavoratore 46enne stroncato da un infarto alla Lever

Tragedia alla Lever: questa mattina G.D.C., 46enne di Piacenza, ha avuto un malore all’interno dello stabilimento ed è morto durante il trasporto in ambulanza all’ospedale di Codogno. L’uomo era dipendente di una cooperativa al lavoro per la ditta Serioplast, la cui produzione di contenitori di plastica è all’interno dello stabilimento della multinazionale olandese.

L’episodio, sul quale la Lever mantiene grande riserbo, è avvenuto oggi di primissima mattina: attorno alle 6,30 G.D.C. stava chiedendo a una dipendente Lever disposizioni in merito al suo lavoro, quando improvvisamente si è portato la mano all’altezza del petto e si è accasciato al suolo. La lavoratrice ha chiamato il proprio caporeparto che ha dato il via alle procedure di sicurezza da attuare in questi casi. È stato chiamato subito il 118 mentre i lavoratori interni della Lever con esperienza di primo intervento sono accorsi sul posto per sincerarsi delle condizioni dell’uomo e cercare di aiutarlo. Hanno praticato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, tenendo in vita l’uomo fino all’arrivo dell’ambulanza della Croce Casalese, sopraggiunta in pochi minuti.

Quando il lavoratore è stato portato fuori dalla fabbrica era incosciente ma vivo, ma durante il tragitto per arrivare all’ospedale di Codogno le sue condizioni si sono aggravate ed è arrivato alla struttura sanitaria privo di vita. La salma si trova ora nella camera ardente dell’ospedale di Codogno ed è stata messa a disposizione della magistratura che ha disposto un’ispezione esterna del cadavere per valutare le cause della morte, come prassi in questi casi soprattutto quando la vittima è giovane. Non ci sono dubbi comunque sulla causa naturale del decesso, e già nella giornata di domani la salma potrebbe essere messa a disposizione dei familiari per le esequie. I carabinieri di Casale hanno eseguito in mattinata un sopralluogo di routine nello stabilimento.

Per tutto il giorno il clima di lavoro nella fabbrica è stato piuttosto pesante e l’azienda ha assunto un atteggiamento irreprensibile nei confronti di quei lavoratori che hanno avuto un contatto diretto con la vittima, che hanno avuto il permesso di assentarsi dal posto di lavoro. Le linee inoltre si sono fermate per alcune decine di minuti durante i tentativi di rianimazione.

Nel pomeriggio, poi, Unilever ha convocato rappresentanti dei lavoratori e responsabili della sicurezza per spiegare l’accaduto e informarli ufficialmente di quanto successo una volta fuori dai cancelli Lever.

«Abbiamo apprezzato la sensibilità dell’azienda di fronte al caso umano - dice Stefano Priori della Rsu Unilever -. A nome di tutti i lavoratori dello stabilimento vogliamo porgere le condoglianze alla famiglia dello sfortunato collega. C’erano pochi rapporti di lavoro, ma si era istaurata la naturale solidarietà tra colleghi che entrano ed escono dai turni insieme, scambiando quattro parole. È una tragedia che ha colpito tutti i lavoratori».

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