Frecciarossa, Alstom si difende con le colpe di Rfi

Continua l’udienza preliminare per il deragliamento del 6 febbraio 2020 a Livraga

Sono proseguiti anche oggi gli interrogatori chiesti dagli imputati nell’udienza preliminare in corso innanzi al Gup di Lodi Francesco Salerno per il disastro ferroviario del treno Frecciarossa 1000 Milano - Salerno alle 5.30 del mattino del 6 febbraio 2020, su uno scambio del posto di manovra tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano. L’ad e presidente di Alstom Ferroviaria Spa Michele Viale ha ribadito al pubblico ministero Domenico Chiaro che, tra i 3.800 lavoratori dell’azienda che gli fanno capo, ci sono specifiche attribuzioni di ruoli e responsabilità anche in materia di sicurezza dei prodotti, in quanto il vertice aziendale non può occuparsi anche dei dettagli dell’assemblaggio degli attuatori per scambi. Proprio uno di questi componenti secondo la Procura lodigiana provocò il deragliamento a causa di una coppia di fili che in fabbrica a Firenze era avvitata al contrario su una morsettiera interna. Si sono fatti interrogare anche i tecnici che rivestivano il ruolo di direttore della sicurezza funzionale dei Alstom Ferroviaria, una 63enne bolognese (che ha ribadito che questo tipo di problema non si era mai verificato in tanti anni di produzioni per l’alta velocità), e di system program manager, un 45enne calabrese, che ha ribadito che le procedure e i manuali per l’installazione degli attuatori forniti da Alstom prevedono che il gestore della rete ferroviaria, in questo caso Rfi, effettui con modalità ben definite le prove di concordanza in modo tale da intercettare ogni eventuale difetto prima di consentire il transito dei convogli. L’udienza proseguirà a metà aprile, quando è previsto anche l’interrogatorio dell’Ad di Rfi, all’epoca dei fatti, Maurizio Gentile. Nell’incidente morirono i macchinisti Mario Di Cuonzo e Giuseppe Cicciù e una decina di viaggiatori riportarono lesioni gravi. Il sindacato Filt Cgil Lombardia è costituito parte civile. Settimana prossima proseguirà invece lo stralcio per rito abbreviato per i due operai Rfi che installarono l’attuatore difettoso, senza rendersi conto della gravità del problema, e per il responsabile della loro formazione.

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