Fombio, sfascia una porta in municipio

(6 settembre) Non si allenta la tensione a Fombio, dove anche stamane il marocchino finito a processo ieri a Lodi per danneggiamento del palazzo municipale, si è ripresentato più ubriaco che mai terrorizzando adulti e bambini. Intorno alle 9.30 l’uomo ha raggiunto l’asilo comunale, e si è messo a sbraitare davanti ai cancelli con una bottiglia di birra in mano. Il giudice ha ordinato al marocchino il solo obbligo di firma in caserma a Guardamiglio ma lo straniero è libero. Il sindaco di Fombio Davide Passerini non nasconde l’apprensione per il pericolo che la presenza dell’uomo in giro per il paese rappresenta. Da sabato entrerà in servizio una guardia giurata davanti al municipio ma oggi e domani il comune è scoperto. Stamattina i carabinieri della compagnia di Codogno sono intervenuti a presidiare le zone prese di mira dall’ubriaco e l’hanno riaccompagnato a casa. Ma la paura è che torni di nuovo a terrorizzare la comunità.

(5 settembre) Lo aveva annunciato e alla fine lo ha fatto: il 34enne marocchino E.M.Z. che già due mesi fa aveva seminato il panico in Comune a Fombio ieri pomeriggio è tornato alla carica e ha sfasciato a testate la porta a vetri che separa le scale dallo sportello al pubblico, la paratia a fianco della macchinetta del caffè e alcuni quadri. Quando i dipendenti lo hanno visto entrare, non da solo, ma in compagnia di un siciliano residente in paese con cui l’extracomunitario vive, hanno iniziato a tremare. Il giorno prima l’uomo si era presentato in municipio ubriaco e aveva battuto i pugni perché gli venisse consegnato il denaro per tornare in patria. Il vicesindaco Franco Stefanoni si trovava lì per caso e con le buone era riuscito a calmarlo e farlo allontanare. Sembrava che la storia fosse chiusa, ma ieri mattina il 34enne si è ripresentato e dopo essere stato ricacciato è tornato più inferocito che mai nel pomeriggio. Stavolta con lui c’era il 64enne C.S., siciliano residente a Fombio che gli ha dato manforte quando i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Codogno sono intervenuti. I militari li hanno arrestati e condotti in caserma. Stamane a Lodi verranno processati per direttissima. Entrambi dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale (uno dei carabinieri è rimasto ferito) e il marocchino anche di danneggiamento di edifici pubblici. Nessuno degli impiegati comunali ha subito violenza, la paura provata però è stata tanta. Come avvertito dopo il primo episodio a luglio, il sindaco di Fombio Davide Passerini ieri ha sporto querela: «È un episodio gravissimo, le dipendenti sono terrorizzate perché E.M.Z. ha manifestato una aggressività veramente preoccupante - ha commentato -. Mi auguro che l’autorità giudiziaria adotti i provvedimenti che servano a ripristinare un minimo di tranquillità. Non è pensabile che faccia la posta sotto il Comune seminando il panico». Ieri, mercoledì, il giudice ha rimesso il marocchino in libertà con l’obblido di firma. Per tutelarsi il Comune metterà un vigilante a guardia del municipio.

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