Farmacie comunali in vendita

Casale: l’azienda speciale approva la cessione

Dal 1 gennaio 2013 non ci sarà più la farmacia, da quest’anno entra in vigore parzialmente il servizio di assistenza domiciliare prima in carico ai servizi sociali e i servizi per minori e disabili gestiti dal Consorzio Lodigiano di Servizi alla persona e per effetto di questi cambiamenti i contributi comunali lievitano fino a 995mila euro l’anno una volta a regime: l’azienda speciale di servizi approva il bilancio di previsione prima del bilancio comunale atteso in consiglio a fine mese.

La settimana scorsa il consiglio d’amministrazione dell’azienda speciale si è riunita per votare le variazioni al bilancio di previsione 2012 e a quello pluriennale, in modo che il Comune possa recepire nel proprio bilancio le somme previste dall’organismo che amministra oggi la casa di riposo, centro diurno e farmacia comunale. Come previsto, i cambiamenti maggiori riguardano le variazioni che l’amministrazione ha già formalizzato nella gestione complessiva dei servizi sociali. La farmacia comunale cessa di essere considerata nel bilancio pluriennale a partire da gennaio 2013. Entro la fine dell’anno dunque sarà portato a compimento il bando per la cessione della farmacia. Dall’ultimo trimestre di quest’anno invece sono conteggiati i servizi che il Comune intende dare in gestione all’azienda speciale: il servizio di assistenza domiciliare, finora gestito dai servizi sociali, il servizio minori e quello disabili gestiti dal Consorzio Lodigiano di Servizi, dal quale è già prevista l’uscita.

Una volta a regime, questi cambiamenti comporteranno contributi sociali da parte dell’Amministrazione comunale per 995mila euro l’anno. Fino all’anno scorso erano di norma tra i 300 e i 350 mila. «Ma questo aumento corrisponde a un minor esborso complessivo per le casse comunali - dice Emanuele Steffenini, presidente dell’azienda speciale -. Entreranno nelle casse dell’azienda speciale invece che andare al Consorzio o direttamente agli uffici sociali, ma l’amministrazione risparmierà. E per effetto delle azioni del governo Monti sulle liberalizzazioni, il margine sui conti della farmacia è destinato ad assottigliarsi sempre più, quindi nessun rimpianto per la cessione».

Di diverso avviso il consigliere di minoranza in Cda Marco Minoia, che ha votato contro il bilancio di previsione. «Il voto contrario è dovuto alla mancanza di tempi necessari per esaminare un documento importante come il bilancio - spiega Minoia -. Detto questo, prendo atto che il Comune chiede di amministrare l’azienda Speciale privandoci di un cespite come la farmacia che fa utile, tanto o poco che sia, e conferendoci servizi tradizionalmente in perdita come il Sad, i disabili o i minori. Contrariamente a quanto ci era stato indicato come obiettivi, l’azienda speciale aumenterà sempre più la sua dipendenza dai fondi comunali».

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