CODOGNO Il caso di Gaia Randazzo, i genitori non credono al suicidio: «Non si è uccisa, aveva tanti progetti per il futuro»

In procura il 29 novembre è in programma l’esame del telefonino della ragazza ritrovato a bordo della nave

La scomparsa di Gaia Randazzo assume i contorni di un giallo. La ragazza di Codogno è scomparsa mentre era a bordo dalla nave Superba della compagnia Gnv, la notte tra il 10 e l’11 novembre, in viaggio da Genova a Palermo.

Il 29 in procura si svolgerà l’accertamento irripetibile sul telefonino della ragazza trovato accanto alla felpa in una panchina della nave. Si è parlato di un messaggio scritto dalla giovane che sarebbe solo arrivato a destinazione quando la nave stava per arrivare a Palermo.

I genitori non credono che la figlia si sia tolta la vita lanciandosi in mare come pensano gli inquirenti: «Non si è uccisa, aveva tanti progetti per il futuro»

Aldo Ruffino e Paolo Grillo, i legali che assistono i genitori, spingono affinché sia fatta luce sulla vicenda non tralasciando altre possibili piste, come quella dell’aggressione.

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