Casale, l’inceneritore non si farà

La Elcon ha ritirato la richiesta per la costruzione dell’inceneritore a Casale. E la Unilever ha rinunciato ai soldi dovuti per la rescissione del contratto. Ad annunciarlo con soddisfazione alla stampa ieri, sono stati il sindaco Flavio Parmesani, il presidente della provincia Pietro Foroni e l’assessore all’ambiente Elena Majocchi. «La Elcon ha ritirato la richiesta di autorizzazione - ha commentato Foroni -. Lo sapevamo da una settimana, ma la richiesta ufficiale di ritiro del procedimento di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale è arrivata oggi (ieri, ndr), alle 13.45. Immediatamente la provincia ha emesso la determina per archiviare il procedimento. Se si è arrivati alla risoluzione del contratto tra Unilever e Elcon, è merito del comune di Casale che si è dato da fare». Foroni non perde occasione per attaccare l’opposizione. «È il momento giusto - commenta - per togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Questa vicenda è stata strumentalizzata dal Pd che ha inserito i suoi rappresentanti nel comitato, vanificando il lavoro che stavamo facendo. Si trattava di una polemica solo politica, non tesa certo ad impedire questo insediamento. Noi, invece, abbiamo ragionato insieme e ottenuto questi risultati. Questo grazie alla grande collaborazione della regione e dell’assessore Andrea Gibelli che ha messo a disposizione i suoi uffici tecnici per capire come fermare l’impianto. Se la Elcon non è arrivata qua, non è certo per le quattro urla di qualche esponente del Pd che è stato “trombato” alle elezioni provinciali. Ringrazio la Unilever per la sensibilità che ha avuto nei confronti delle esigenze di questo territorio». L’affondo nei confronti del centro sinistra è esplicito. «In passato questo territorio era prodigo di impianti per il trattamento di rifuti e annessi - attacca Foroni -. Questa amministrazione, invece, dopo aver impedito la discarica di Senna e aver fermato l’ampliamento di Cavenago, ora ha ottenuto anche questo risultato. La nostra è un’amministrazione che ha bloccato impianti prima realizzati in questo territorio. Significa che qualcosa è cambiato». Anche Parmesani ci tiene a precisarlo: «Siamo stati strumentalizzati e ingiustamente accusati di non esserci attivati - commenta -, nonostante le delibere dimostrassero il contrario. Massimo rispetto per i comitati spontanei di cittadini, ma non vogliamo che gli abitanti siano strumentalizzati. Abbiamo il primato di morti per tumore, ma dal 2009 non abbiamo fatto nulla per assecondare questo fattore». «Abbiamo sempre lavorato - aggiunge Majocchi -, ma senza dirlo. A noi piace fare così. Non vogliamo essere la pattumiera di altri territori. Ringrazio soprattutto il presidente che ci ha messo la faccia senza apparire». «Abbiamo fatto capire alla Lever - commentano Foroni e Parmesani - che non saremmo mai stati d’accordo. L’Unilever ha accettato di rescindere il contratto. Ha prevalso un senso di responsabilità da parte di tutti. Abbiamo sempre avuto buoni rapporti con l’Unilever e questo ha pagato. Questi impianti dovrebbero essere localizzati in aree più industrializzate». La Elcon, infatti, avrebbe ottenuto, rinunciando a Casale, la rassicurazione che porterà avanti il suo progetto in provincia di Varese. La notizia di un inceneritore era balzata agli onori della cronaca già alla fine di luglio 2009 quando l’assessore regionale Massimo Buscemi, contestando il piano rifiuti provinciale aveva rilevato la totale assenza di pianificazione di impianti di recupero energetico da rifiuti speciali. Da subito il centro sinistra aveva contestato la provincia che nelle controdeduzioni non faceva cenno a questa osservazione regionale. Non se ne parlò più fino a quando la notizia dell’impianto di Casale emerse solo grazie al «Cittadino» alla fine di marzo dell’anno dopo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA