Cancelli bloccati alla Ceva

(Ore 23, 5 aprile) La Filt Cgil blocca i cancelli della Ceva per protestare contro i 26 licenziamenti annunciati dalle cooperative e ottiene la riapertura della trattativa con la multinazionale a fare da garante per un confronto corretto. Si sono vissuti momenti di tensione ieri mattina davanti ai cancelli della Ceva Logistics quando, a partire dalle 7 del mattino la Filt Cgil con un gruppo di lavoratori ha bloccato l’ingresso e l’uscita dal sito produttivo. La coda all’entrata della logistica si è allungata per diverse centinaia di metri e non ha avuto ripercussioni sulla viabilità della strada provinciale 234 Mantovana solo perché l’area è servita da un controviale dedicato. Sul posto erano comunque presenti in forze carabinieri e uomini della questura, a cui la situazione non è mai sfuggita di mano. Ancora una volta a causare lo scontro è stata una procedura di cambio d’appalto delle cooperative per la gestione delle attività di alcuni clienti Ceva. Le lavorazioni sono state affidate alla cooperativa Cimabue appartenente al consorzio Cal e dopo una lunga e complessa trattativa partita a inizio anno, il cambio d’appalto è stato sancito da un accordo sindacale firmato dalla sola Cisl e che prevede il licenziamento di 26 lavoratori e condizioni capestro per gli altri 50 dipendenti interessati dal passaggio di cooperativa. In particolare, il rapporto di lavoro viene trasformato da dipendente a socio lavoratore e c’è decremento del livello d’inquadramento. Soprattutto la composizione della lista dei lavoratori in esubero non ha seguito i criteri fissati per legge ma «ne è scaturito un brodame nauseabondo e discriminatorio, figlio dell’arroganza e della superficialità», si legge nella nota della Filt Cgil. «L’elenco dei licenziati è irricevibile - dice Guido Scarpino della Filt Cgil, che ha guidato ieri mattina la protesta -. Ci sono padri di famiglia, uno addirittura con nove figli, che sono lasciati a casa, gente con 20 anni di anzianità licenziata. E si sono tenuti diversi componenti del nucleo familiare, tutti i delegati firmatari dell’accordo, neoassunti». I lavoratori contestano anche gli stessi licenziamenti. «Lasciano a casa noi e intanto dentro ai capannoni lavorano 15 ore di seguito» spiegano con rabbia i lavoratori. Durante il blocco, poco dopo le 10, la tensione è salita a causa di qualche camionista meno paziente di altri e le forze dell’ordine hanno cominciato a mediare tra le parti affinché l’attività potesse riprendere. La Filt Cgil ha dunque rimosso parzialmente il blocco per due volte nel giro di mezzora come dimostrazione di buona volontà, e alla fine i delegati sindacali hanno avuto un incontro con i vertici Ceva. «Abbiamo ottenuto dai vertici Ceva la riapertura di un tavolo di confronto con la società e con la cooperativa - conclude Scarpino -. In questo incontro ripartiremo da zero per cercare di arrivare a un accordo corretto e più equo e mettere rimedio alle storture». Il blocco ai cancelli è stato tolto attorno alle 11.30 e nel giro di mezzora la situazione era tornata alla normalità. L’incontro chiarificatore tra le parti si terrà mercoledì.

(Ore 9, 5 aprile) Sono bloccati da questa mattina i cancelli della Ceva Logistics di Somaglia. A imporre il blocco è la Filt Cgil con un gruppo di lavoratori. Motivo della protesta è l’annunciato licenziamento di 26 lavoratori delle cooperative che si occupano della movimentazione delle merci di alcuni clienti Ceva. Tecnicamente il licenziamento è motivato dall’esubero riscontrato in fase di cambio d’appalto, ma la Filt Cgil contesta la composizione dell’elenco dei licenziati e le modalità di cambio appalto. Al picchetto, presente un notevole schieramento di forze dell’ordine, si sono vissuti momenti di tensione, con qualche camionista che invece di solidarizzare era piuttosto esasperato dal fermo di ore dei mezzi. La richiesta del sindacato è che la Ceva apra un tavolo di confronto facendo da garante di una trattativa corretta con le cooperative.

Alla fine, dopo aver bloccato per 4 ore i cancelli della Ceva di Somaglia, i lavoratori sono riusciti a far riaprire le trattative per i 26 licenziati

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