Buco di bilancio, rischia il Cfp a Casale

L’assemblea dei soci del Consorzio formazione professionale non vota il bilancio 2011 e decide lo scioglimento del Cda: la settimana prossima sarà nominato un commissario con il compito di risanare l’ente, su cui gravano perdite per un importo compreso tra i 700mila e i 900mila euro. La decisione non metterà a repentaglio la didattica.

Le amministrazioni comunali di Lodi, Casale, San Martino, Tavazzano e Codogno, socie del Consorzio, erano chiamate entro il termine ultimo del 30 novembre 2012 all’approvazione del bilancio consuntivo 2011 dell’ente. Riunite giovedì sera a Casale, invece, hanno determinato l’impossibilità approvare il bilancio e quindi hanno sciolto il consiglio d’amministrazione, rinviando alla settimana prossima la nomina del commissario che dovrà traghettare il Consorzio per la formazione, l’unico pubblico nel Lodigiano, fuori dalla palude di un pauroso buco di bilancio.

Alla base della scelta dei comuni ci sarebbero stati conti ancora non in ordine per il bilancio 2011 e la mancanza di un piano di rientro sostenibile per il futuro. «Abbiamo scelto di nominare un commissario a cui spetteranno due compiti - dice il sindaco di Casale Flavio Parmesani, presidente dell’assemblea -. Da una parte assumere le giuste azioni di rivalsa nei confronti di eventuali responsabili del buco di bilancio, dall’altra programmare un piano sostenibile di rientro che cominci a portare i conti dell’ente in pareggio e poi in positivo».

Il nodo è quello del buco di bilancio del Consorzio, che ammonterebbe a una cifra compresa tra i 700mila e i 900mila euro. L’ammontare preciso ancora oggi non è noto nonostante il nuovo revisore dei conti e il Comune di Casale abbiamo sollevato il problema fin dallo scorso marzo.

«Il problema riguarda i residui attivi e passivi degli anni precedenti portati nei vari bilanci per chiudere in pareggio: formalmente i conti quadravano, ma nessuno faceva verifiche sull’effettiva sussistenza dei residui. Anomalie di bilancio sono presenti fin dal 2001, quindi è molto difficile capire a quanto ammonta il buco», spiega l’assessore al bilancio Piero Mussida.

Una ricapitalizzazione da parte dei comuni sarebbe stata possibile subito per Casale e San Martino, ma gli altri comuni hanno chiesto di rimandare l’eventuale operazioni in là di qualche mese. Ora il futuro dell’ente è un rebus.

«Prima di tutto bisogna portarlo in pareggio e poi in utile, in modo da potere prevedere un graduale rientro in una decina d’anni - conclude Parmesani -. Di certo tutto questo non avrà ripercussioni sulla didattica dell’anno in corso, che sarà garantita. L’ente ha potenzialità e ha un grande valore sociale, ed è ferma intenzione dei comuni rilanciare questa esperienza, non chiuderla. Resta da capire con quale formula, che sia sostenibile per tutti».

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