Banche, i primi sì alla maxi Bcc

La scossa, attesa da giorni, è arrivata. Il progetto di un’unica banca lodigiana di credito cooperativo, lanciato dalla Centropadana, raccoglie le prime prese di posizione, in attesa che dalla Federazione lombarda delle Bcc arrivi un segnale ufficiale. L’idea del presidente dell’istituto di credito di Guardamiglio, Serafino Bassanetti, è unire la Centropadana alla Bcc Laudense e alla Bcc di Borghetto. Una proposta che rappresenta, di fatto, la risposta alle voci di un’ipotetica fusione tra Laudense e Bcc dell’Adda-Cremasco. Il piano delineato da Bassanetti sabato durante l’assemblea della Centropadana, ha attirato l’attenzione del presidente della “Cooperativa Santangiolina” di San Colombano al Lambro, che riunisce circa 400 produttori di latte. Già in assemblea Antonio Baietta si era espresso a favore di un’unica banca di credito cooperativo per il Lodigiano. Nelle ore successive ha precisato le sue parole: «Credo che le tre banche di credito cooperativo lodigiane debbano allearsi, per porsi al servizio del territorio. Il mio può sembrare un discorso localistico, ma in questo momento delicato è necessario difendere il territorio e fare in modo che ci sia un punto di riferimento forte nel settore del credito. Un punto di riferimento soprattutto per le piccole e medie imprese, per il mondo dell’agricoltura e per gli artigiani». Baietta va oltre. «È arrivato il momento di lanciare un appello alle tre banche lodigiane di credito cooperativo - dice -: devono aggregarsi e dare vita a una struttura che offra risposte concrete».

Via libera al progetto anche dall’Unione degli artigiani di Lodi. Il segretario Mauro Sangalli ieri si è ufficialmente schierato: «L’ipotesi di un’aggregazione fra le tre banche di credito cooperativo lodigiane, se effettiva, è la benvenuta. Tutte le banche oggi hanno necessità di rafforzare il patrimonio, alla luce delle nuove regole di Basilea III, e lo devono fare per continuare a erogare credito a imprese e famiglie. Non siamo dunque contrari all’aggregazione, ma è logico che ognuno deve fare i conti a casa propria: intendo dire che le assemblee sono sovrane e che saranno i soci delle tre banche ad avere l’ultima parola».

Guarda con interesse alla proposta di Bassanetti anche il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini: «Rispetto l’autonomia decisionale delle banche e dei loro soci - ha osservato ieri - è però evidente che i processi di aggregazione tra le Bcc del territorio, anche il relazione a Basilea III, rappresentano una prospettiva interessante per il Lodigiano. Potenzialmente potrebbe essere costituito un soggetto più forte e più efficace nell’accompagnare il sistema delle imprese lodigiane e le famiglie. È chiaro inoltre che se il sistema locale del credito cooperativo dovesse essere interessato da processi di integrazione, sarebbe sbagliato non cercare innanzitutto vie che esaltino la lodigianità». Una frase, quest’ultima, che potrebbe dire molto se si pensa alle voci di un avvicinamento tra Bcc Laudense e Bcc dell’Adda-Cremasco. Parole, quelle di Guerini, che seguono di qualche giorno la presa di posizione del presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, che sabato aveva identificato nella Centropadana una banca in grado di porsi come «punto di riferimento per tutti i lodigiani».

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