Apertura sulle bombolette alla Ceva

Casale apre uno spiraglio al deposito di bombolette spray che la Ceva vuole insediare nell’area logistica dove già opera in zona ex Seliport, al confine tra Somaglia e Casale, lungo la ex strada statale 234 Mantovana. Il deposito, per i quantitativi stoccati di gas tecnico, il propellente dello spray, ricade tra gli impianti a rischio di incidente rilevante secondo la normativa Seveso II. Il consiglio comunale di Casale, a fine luglio, aveva espresso un parere di netta contrarietà che subito si era tradotto in conferenza di servizi in un rifiuto specifico all’insediamento.

Il no di Casale sarebbe vincolante perché tutto lo sviluppo ex Seliport è regolato da una convenzione sovracomunale tra Casale e Somaglia, nella quale è espressamente vietato l’insediamento di impianti a rischio di incidente rilevante. Somaglia si era già dichiarata disponibile a variare i propri strumenti urbanistici qualora ci fossero state rassicurazioni tecniche sull’impatto zero all’esterno anche in caso di eventuale esplosione. Casale però si era opposto. Poi a settembre gli amministratori casalini sono stati ospitati da Ceva in una visita guidata agli impianti proprio per verificare con mano le misure in corso d’adozione e qualche risultato sembra arrivare.

Ieri la commissione comunale territorio, riunitasi insieme al consiglio di frazione di Vittadone, ha affrontato la questione: e c’è stata più di un’apertura, con le forze politiche pronte a rivedere la scelta fatta a luglio, ovvero «il giorno prima di doversi esprimere in conferenza di servizi, senza avere elementi certi e con la pressione del caso Elcon e dell’inceneritore che era altissima», come spiega bene il presidente della commissione Antonio Palermo. A riassumere le posizioni è il sindaco Flavio Parmesani: «Mi risulta che Pd e Pdl siano favorevoli a rivedere il parere negativo del consiglio comunale, mentre il gruppo consiliare della Lega Nord chiede maggiori garanzie sul fronte della sicurezza. In ogni caso, alla fine sarà vincolante il parere del consiglio comunale a maggioranza».

Ma proprio nella maggioranza si giocherà la partita fondamentale per il parere sul deposito, come lascia intendere anche il segretario cittadino del Pd Federico Moro. «Era stata la maggioranza a presentare un ordine del giorno di contrarietà all’impianto, e noi avevamo aderito per prudenza non avendo elementi tecnici per un giudizio - spiega Moro -. Se ci sono le garanzie tecniche per noi non ci sono problemi a rivedere quel parere»

Anche il Partito Comunista dei Lavoratori è pronto a dire di sì: «Forse si è data una valutazione che qualcuno ha cercato di strumentalizzare - dice Leopoldo Cattaneo -. Tecnicamente le bombolette potranno anche esplodere, ma a questa stregua dovremmo avere paura di tutto, perché potenzialmente ci sono tanti pericoli sul territorio. Vediamo se la maggioranza rivedrà la sua posizione, noi siamo pronti a dire sì».

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