Donazione organi, l’Aido: «Ancora tre Comuni del Lodigiano “non favoriscono” i trapianti»

Sordio, Pieve e Cornovecchio non offrono la possibilità ai cittadini di dare l’ok al momento del rinnovo della carta d’identità

Donazione degli organi, sono ancora tre i Comuni del Lodigiano che non offrono la possibilità ai cittadini di dare l’ok alla donazione, al momento del rinnovo della carta d’identità. Si tratta dei Comuni di Sordio, Pieve e Cornovecchio. «Nel 2022 - spiega la presidente provinciale dell’Aido, Associazione italiana donatori di organi Giuseppina Baffi - abbiamo avuto l’adesione del Comune di Crespiatica. Adesso mancano ancora 3 Comuni. Abbiamo ridotto, inoltre, del 2 per cento, le risposte negative. Il 33,5 per cento di chi rinnova la carta d’identità nega il consenso alla donazione degli organi. Prima era il 33,7. C’è stato un piccolo recupero che ci fa ben sperare». È importante scegliere, spiega la presidente, «per non lasciare ai parenti l’onere della scelta nell’eventuale momento drammatico della perdita di un congiunto. Una persona poi può sempre cambiare parere».

L’adesione alla donazione di organi può essere effettuata anche presso gli sportelli di Ats o Asst, telefonando alla presidente dell’Aido, al numero 333/5965436, oppure scrivendo all’indirizzo di posta elettronica dell’associazione che ha la sede in via Fanfulla 22, [email protected].

L’obiettivo di questo periodo per l’associazione è ricostruire anche un gruppo nella Bassa. «Abbiamo fatto delle iniziative a Casale e a Codogno - precisa la presidente - per ricostruire una casa dell’Aido nella Bassa. Non c’è più nulla. Ci sono tantissimi iscritti, ma non dei gruppi attivi. Per trovare un gruppo bisogna fermarsi a Brembio o Secugnago. Abbiamo messo insieme un piccolo numero di persone interessante a costituire un gruppo nella Bassa. Al momento è in divenire. Nel 2023 l’Aido nazionale festeggia il 50esimo di fondazione, speriamo che in futuro si arrivi all’obiettivo». Un gruppo è fondamentale per sensibilizzare la popolazione e salvare sempre più vite umane. La notte di Capodanno, per esempio, all’ospedale di Vizzolo, un uomo di 50 anni, deceduto per una emorragia cerebrale, ha donato fegato, cornee e osso. I suoi organi sono serviti per ridare la vita ad altre persone. Non dare il proprio consenso alla donazione quando si è in vita significa dare poi ai famigliari anche il compito di scegliere per chi non c’è più e allungare anche i tempi della procedura.

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