Villa Igea, dai campi alla cucina I VIDEO

Nell’istituto di Lodi crescono i progetti laboratoriali che coinvolgono i ragazzi

Gli studenti di villa Igea non si sono mai fermati. Anche in zona rossa hanno continuato a elaborare progetti, in cucina, con le mani nella terra e anche in palestra.

Il nostro viaggio di oggi è proprio qua, all’Engardo Merli, la scuola di Lodi guidata dalla preside Antonia Rizzi.

Ad accoglierci sono la professoressa di cucina Tiziana Salmaso e l’esperto di sport Alessandro Mini, referente della palestra Body Factory Gym di via Mosè Bianchi a Lodi. «Abbiamo messo in piedi un progetto - spiegano - che insegna ai ragazzi la relazione tra alimentazione, benessere e sport. Abbiamo affrontato il discorso della dieta per gli adolescenti, gli adulti e gli anziani, studiato piatti per le persone con patologie specifiche e riflettuto sull’importanza del movimento per mantenersi in forma, mettendo in atto esercizi veri e propri, in palestra».

«Sono molti i pregiudizi da sfatare - dicono i professori -. Non è vero che una dieta sana sia per forza monotona». Così gli studenti si sono cimentati con le ricette più creative. A fine anno, Covid permettendo, organizzeranno anche un banchetto nella palestra di Mini.

A guidarci in cucina, invece, è il profumo delle colombe; dietro il bancone troviamo la preside Antonia Rizzi. È impegnata con gli studenti, con la divisa da cuoco addosso, a preparare le colombe pasquali. A dirigere i lavori è il professore Luigi Balzano. Quest’ultimo ha ideato anche una nuova ricetta, la colomba con pesche e pepe rosa, oltre a quelle tradizionali, ricoperte di mandorle e zucchero. Il procedimento è impegnativo. Una volta sfornate le 300 colombe vengono impacchettate in graziose scatole pasquali e consegnate a due società che si occupano di defibrillatori e di violenza contro le donne. Intanto però è arrivata l’ora dello spuntino di metà mattina. Il professore ne taglia una e la offre ai presenti. Il sapore non ha eguali.

Dalla porta a vetri della cucina, s’intravede, proprio.di fronte la serra della scuola, un gruppo di ragazzi sta parlando con la professoressa Chiara Baldini e con il professor Andrea Scaini. Tutto il gruppo è impegnato nella presentazione del progetto “Radicare valori”. Gli alunni dell’Ambrosoli hanno costruito due vasche sospese, ad altezza di carrozzina, per piantare i semi di peperoni, fagioli e rapanelli. Tra qualche giorno ci sarà anche l’intitolazione della serra. I ragazzi hanno fatto una ricerca e deciso di intitolare la serra a Eva Mameli Calvino, una donna che «nonostante abbia fatto molte scoperte, importato piante da tutto il mondo e aperto molti orti botanici, è rimasta nell’ombra: i meriti, infatti, sono andati al figlio e al marito».

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