Via Volturno, forse mercoledì la riapertura dell’ufficio postale

Lodi: gli addetti positivi salgono a 9 su 11, la Cgil chiederà un vertice con le autorità

Ieri è arrivato l’esito dell’ultimo test covid per i dipendenti che hanno lavorato nelle ultime settimane nell’ufficio postale Lodi 1 di via Volturno, ed era l’ennesimo positivo. Il nono, contano i sindacati, da quando il 17 novembre scorso il direttore, sessantenne, è rimasto a casa per malattia e due giorni dopo era finito in ospedale per gravi sintomi covid. Con il passare dei giorni si erano ammalati con sintomi simili altri due addetti e alla fine settimana scorsa erano scattati i sierologici per tutti, che hanno poi portato a riscontrare che, tra gli operatori che hanno sede in via Volturno e quelli che erano stati mandati in applicazione, il bilancio finale del focolaio tra i Postali è di 9 su 11. «Ci attendiamo che la Cgil abbia a breve una risposta da Poste, Prefettura e autorità locali riguardo alla convocazione di un vertice urgente su quanto è accaduto - osserva il segretario provinciale Slc Cgil Benedetto Matteucci - è evidente che i protocolli non sono stati sufficienti. Tra l’altro nel periodo della prima ondata non era mai successo nulla di così grave negli uffici lodigiani. La prima richiesta è che, se si ripetesse il caso di un addetto positivo in un ufficio, scattino subito la chiusura e la quarantena fiduciaria, con eventuali test, per tutti. Nessuno vuole creare disservizi ma la vita viene prima di una bolletta o una raccomandata».

Matteucci sollecita anche controlli delle polizie locali sulle file davanti agli uffici «dove spesso nascono anche discussioni tra i clienti per le attese». I fronti aperti sono tanti «e anche gli utenti devono capire che in questo periodo bisogna limitarsi alle urgenze, non si può tornare tre volte in un giorno, come capita, per pagare tre diverse bollette». Secondo il sindacato Slc «anche l’azienda dovrebbe valutare se dietro al focolaio c’è la responsabilità di qualche dirigente».

Poste Italiane intanto fa sapere che la riapertura dell’ufficio potrebbe avvenire mercoledì della settimana prossima.

E nel Lodigiano nel giro di una decina di giorni dovrebbe partire lo screening volontario per i 317 dipendenti, con tampone a esito rapido che dovrebbe permettere di individuare eventuali situazioni di positività da avviare poi al tampone di conferma e all’eventuale quarantena. «Una misura importante - osserva Matteucci - ma che ha benefici limitati nel tempo. Se pensiamo alla climatizzazione, al tipo di mascherine che ora ci vengono fornite e a tanti altri aspetti, ci rendiamo conto che molto di più si potrebbe fare».n

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