Via libera alle ricerche di petrolio

La Direzione nazionale energia scrive al Comune:

le trivellazioni saranno contenute a circa 4 ettari

di terreno per la ricerca di petrolio e gas

«La Mac Oil cercherà idrocarburi nell’area della Martesana lungo due linee perpendicolari di 7,5 chilometri che scendono dal melzese verso l’Alto Lodigiano. Comazzo entra per una superficie complessiva di 0,04 chilometri quadrati, cioè quattro ettari. Se questa fase di indagine geologica offrirà l’ipotesi di giacimenti, avremo al massimo uno o due pozzi attivi non a Comazzo, ma nell’intera area considerata».

È il chiarimento che molti si aspettavano, e riguarda la notizia rimbalzata con non poco stupore in piena estate sul placido scenario locale. Nell’area nord lodigiana, dove la Muzza si stacca dall’Adda, il Ministero per lo sviluppo economico ha detto ok alla caccia all’oro nero, o al metano più probabilmente.

Il disco verde è per una società americano-canadese, la Petrocorp-Mac Oil che ha in mano le concessioni per la trivellazione, la stessa che peraltro un paio di anni fa si era già affacciata in zona includendo un saliente più ampio, prolungato ad ovest fino alla linea del Lambro.

Ma che cosa vuole, o meglio può, esattamente fare la company nordamericana in questo fazzoletto di ex Lago Gerundo che potrebbe essere “gemello” dell’ancora attivo giacimento di Caviaga ? In pieno agosto se ne sapeva ben poco, stante la sintetica comunicazione del Dicastero che annunciava la concessione. Ma oggi si sono aggiunti particolari decisivi.

Spiega lo scenario il sindaco Italo Vicardi, il quale tiene ad allontanare scenari da corsa al Klondike in casa sua, unico centro lodigiano interessato. Peraltro per una superficie modesta, pari appunto a qualche campo di calcio.

Ma la localizzazione della “fettina” consegnata ai sondaggi dei geologi resta comunque tuttavia incerta. Tutti gli altri centri compresi nei 182 chilometri quadri dell’area esplorazioni risultano in zona cremasca o milanese.

«Secondo le informazioni della Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche di Bologna - così riprende Vicardi - innanzitutto ci sarà la fase esplorativa, svolta dalla Mac Oil seguendo quelle che vengono definite «linee perpendicolari per 15 chilometri complessivi», quindi una sorta di traccia continua che arriva a comprendere una modesta porzione del nostro territorio comunale e provinciale.

L’esplorazione combinerebbe dati geologici e forse, ma non necessariamente, dati sismici. A quel punto eventualmente si procederebbe alle perforazioni nel caso in cui i dati rilevino la concreta possibilità di bacini metaniferi o petroliferi.

I pozzi, ci è stato notificato, non dovrebbero superare il numero di due in tutto il comprensorio considerato (che infatti è denominato «area permesso Melzo», nda). È chiaro che prima di procedere Mac Oil dovrà avviare la conferenza di servizi con la Regione e con la stessa Direzione generale dell’energia».

Il territorio dell’Alto Lodigiano, dunque, si troverebbe a essere soltanto “sfiorato” dalle escavazioni della compagnia nordamericana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA