Via le impalcature dall’ex Marzani

La lapide dedicata a Cesare Battisti era stata rimossa due anni fa

e sarà riposizionata

al piano terra

Vota il sondaggio su:

www.ilcittadino.it

Scivola giù il velo che copriva l’ex Marzani, lasciando i lodigiani a metà strada tra lo stupore e lo sbigottimento. Al posto del vecchio edificio di via Gaffurio, dove spiccava la “storica” insegna del cinema con le sue porte in legno che sapevano un po’ di “casa”, ha fatto la sua comparsa una facciata moderna, decorata di rosso e con i balconi trasparenti. Una ristrutturazione iniziata nel 2010 per portare a termine un progetto ambizioso, che prevedeva negozi e locali al piano terra, 13 appartamenti ai piano superiori, autorimesse e cantine al piano interrato.

Gli operai si stanno occupando degli ultimi ritocchi, il cantiere non è stato ancora smantellato, all’appello manca però ancora un tassello: la lapide dedicata a Cesare Battisti. Due anni fa, infatti, scoppiò un vero e proprio “caso”, l’associazione Italia Nostra denunciò il danneggiamento della lastra e scoppiarono alcune polemiche a causa del suo spostamento. In quel periodo intervennero i responsabili della Soprintendenza ai beni storici e artistici per sottolineare che la lapide non era coperta da tutela e che quindi la sua rimozione non rappresentava una violazione della legge. Non solo non era necessaria alcuna autorizzazione per toglierla, ma, visto che non era sottoposta a tutela, non era nemmeno protetta da eventuali danneggiamenti.

Oggi, come precisato dal Comune di Lodi, il reperto si trova ancora in custodia a Verona, presso la sede dell’azienda capofila del pool di imprese che ha realizzato l’intervento. In occasione di un sopralluogo effettuato presso il cantiere il 27 giugno, la Commissione per il paesaggio ha concordato con la direzione lavori la ricollocazione della lastra su una parete della galleria commerciale al piano terra, un’area aperta al pubblico che dopo la chiusura degli esercizi commerciali diventerà inaccessibile grazie alla presenza di un cancello trasparente. Durante il sopralluogo, inoltre, la Commissione per il paesaggio aveva dato indicazioni per i colori da utilizzare nella tinteggiatura della facciata dell’edificio.

Il restyling sta già facendo discutere i lodigiani, pronti a parlare del nuovo edificio con sferzate colme d’ironia. È così che qualcuno commenta sul web «nemmeno in una favela sfigurerebbe», mentre altri cittadini si chiedono come sia stato possibile ristrutturare un immobile in questo modo in pieno centro storico. «È una barzelletta», scrivono su Facebook. «Ma è di marzapane?», si chiedono i più stupefatti, anche se per qualcuno il palazzo è addirittura un po’ come Gardaland. Alla fine, anche in rete, si diffonde una nota d’amarezza, quando tra i commenti spunta quello di chi a quell’angolo di Lodi è affezionato per un motivo speciale: «Che tristezza, quel cinema era di mio nonno una volta».

Greta Boni

© RIPRODUZIONE RISERVATA