Va a comprare la drogae quasi investe un carabiniere

Arrestato un 25enne a Mulazzano

Va a comperare droga con un amico, per sua stessa ammissione, ma quando si accorge che invece degli spacciatori sono arrivati i carabinieri accelera con l'auto sperando di “farla franca” e invece rischia di investire un militare. Così è finito in manette venerdì sera attorno alle 20 M.V., un 25enne di Crema accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Con lui sull’auto c’era un 26enne di Madignano, L.M., che se l’è cavata con una segnalazione al prefetto come “assuntore di stupefacenti”; la sanzione amministrativa ha colpito ovviamente anche il conducente.

I carabinieri avevano cominciato a ricevere diverse segnalazioni da automobilisti in transito sulla stradina tra Quartiano di Mulazzano e Tavazzano, che indicavano una fila di auto in sosta su una sterrata in prossimità della cascina Bolenzano, con almeno un paio di nordafricani che facevano la spola tra un boschetto e le vetture. Una descrizione che i carabinieri hanno immediatamente ricondotto a uno dei “supermarket della droga” itineranti che ormai da anni, nonostante arresti a raffica, vengono improvvisati nei campi tra il Lodigiano e il Sudmilano. I militari così si sono organizzati per bloccare gli spacciatori e recuperare la droga, si presume, visti gli ultimi sequestri in contesti simili, cocaina ed eroina. Un solo equipaggio rischiava di non essere sufficiente e così, con l’ausilio di personale in abiti civili, si è cercato di bloccare qualsiasi via di fuga.

Quando, attorno alle 20, i militari di Tavazzano in divisa sono entrati in azione si sono concentrati su una fila di tre auto ancora ferme sulla stradina: i due nordafricani si sono messi a correre in direzioni diverse, e uno di loro sembra sia balzato su una Hyundai di colore grigio che è partita a forte velocità. Forse si trattava di altri tossicomani che hanno dato un passaggio allo spacciatore in cambio di qualche dose. Immediatamente dietro a questa prima auto ce n’era una seconda, anch’essa per ora sfuggita.

Il cremasco, al volante dell’auto della mamma, e il suo amico erano i terzi nella fila. Un ufficiale si è parato loro davanti, in divisa, e visto che la vettura non rallentava ha anche estratto l’arma, a scanso di equivoci. Ma il conducente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ha accelerato, costringendo il militare a saltare in un fosso per evitare di essere travolto. Dopo una decina di metri poi il conducente, visto che ormai c’erano anche altri carabinieri sulla strada. si è arreso. In tribunale per l’udienza di convalida dell'arresto, ieri mattina ha raccontato al giudice Angela Scalise di non aver visto il militare: «Andavo anche piano», ha aggiunto. Ricostruzione che il pm Delia Anibaldi ha ritenuto menzognera, al punto da portarla a chiedere gli arresti domiciliari per il ragazzo. Che però, avendo solo un vecchio precedente per guisa in stato di ebbrezza, se l’è cavata con la sola misura cautelare dell’obbligo di dimora a Crema. Così potrà continuare a lavorare, come operaio meccanico nella stessa città, ma il giudizio si aprirà solo dopo Pasqua, quando l'avvocato Marco Mascheroni potrebbe proporre il patteggiamento. Fino ad allora, il 25enne non potrà nemmeno uscire di casa dopo le 21.

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