Una lodigiana governatrice di Bankitalia?

C’è anche Anna Maria Tarantola tra chi potrebbe sostituire Mario Draghi

Circola con insistenza anche il nome di Anna Maria Tarantola, lodigiana di Zorlesco, tra i papabili alla guida della Banca d’Italia. Come è noto, il governatore Mario Draghi si appresta a lasciare Palazzo Koch in quanto è stato designato alla presidenza della Bce da tutti e 27 i ministri finanziari della Ue.

Chi prenderà il posto di Draghi quando quest’ultimo siederà, tra pochi mesi, sulla poltrona più alta dell’Eurotower di Francoforte? La stampa specializzata da qualche giorno a questa parte sta facendo circolare la notizia che quasi sicuramente si tratterà di una scelta interna a Bankitalia. E tra i nomi ripetutamente citati c’è quello della dottoressa Tarantola.

La lady di ferro è nata a Zorlesco, frazione di Casalpusterlengo, il 3 febbraio 1945. Dopo pochi anni la sua famiglia si è però trasferita a San Donato Milanese, dove il papà era dipendente Eni. È sposata con un milanese e ha due figli. A Zorlesco vive tuttora la mamma.

Il curriculum della signora Tarantola - donna di carattere, sensibile e femminile, ma forte e decisa - è di primo piano. Una vita spesa nel mondo della finanza, una competenza acquistata giorno dopo giorno.

Dopo la laurea in economia e commercio all’università Cattolica di Milano, la dottoressa ha svolto l’attività di assistente di economia politica e docente a contratto di economia monetaria e creditizia e di tecnica bancaria, sempre alla Cattolica. Tra il 1969 e il 1971 è stata ricercatrice presso la prestigiosa London School of Economics dove ha conseguito il Master of Philosophy in Economics. Nel dicembre 1971 è stata assunta in Banca d’Italia ed assegnata all’ufficio Vigilanza della sede di Milano, dove ha fatto carriera. Nel 1996 è divenuta la titolare della direzione Intermedia di Vigilanza e Cambi. Successivamente ha assunto la guida delle sedi di Bankitalia di Varese, Brescia e Bologna. Dall’aprile 2003 funzionario generale preposto all’area Bilancio e Controllo con la qualifica di ragioniere generale e, dal febbraio 2007, capo della Vigilanza della Banca d’Italia.

È stata la prima donna nella storia della Banca d’Italia ad asssurgere al ruolo di vice direttore generale. È autrice di numerose pubblicazioni su argomenti bancari e finanziari: sono di grande acutezza le sue proposte per far uscire il nostro sistema dalle strette di una crisi fra le più gravi del dopoguerra.

Nell’aprile 2009 a Lodi è stata insignita del Premio “Barbarossa”.

Ora che il suo nome circola tra i papabili alla poltrona di governatore di Bankitalia, è inutile aggiungere che nel Lodigiano stanno tifando tutti per lei.

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