Un quintale e mezzo di droga nell’auto

Un quintale e mezzo di hascisc nascosto nel bagagliaio di una vecchia Volkswagen Golf: lo hanno trovato i carabinieri del comando provinciale di Bergamo martedì sera, fermando, per un controllo “casuale”, un marocchino di 39 anni regolare in Italia e residente a Crespiatica, Mohammed E., all’apparenza insospettabile. L’auto sulla quale viaggiava appariva appesantita nella parte posteriore: i militari, intimato l’alt, hanno bloccato il nordafricano e gli hanno ordinato di aprire il portellone posteriore. Seminascoste sotto alcune masserizie, cinque borse artigianali realizzate con nastro adesivo da pacco, con tanto di maniglia, contenenti ciascuna panetti di hascisc per un peso di 30 chilogrammi. Tanto da riempire l’intero baule dell’auto. Lo smercio della sostanza avrebbe fruttato ai grossisti almeno 750mila euro, ai successivi rivenditori al dettaglio, probabilmente, ancora di più. Il marocchino è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, con l’aggravante dell’ingente quantità, e subito rinchiuso nel carcere di Lodi, dove stamane il gip di turno lo sottoporrà all’interrogatorio di convalida. Il marocchino ha subito nominato un avvocato di fiducia, Gianluca Maglio del foro di Lodi. Oltre alla droga, è stata sequestrata anche la vettura. Il maxisequestro di stupefacente, uno dei più importanti avvenuti negli ultimi anni nel Lodigiano se si escludono i carichi intercettati in Autosole, potrebbe costituire uno degli sviluppi investigativi di una precedente operazione che già aveva portato i carabinieri di Bergamo a sequestrare diversi quintali di hascisc tra Melegnano e San Giuliano. Probabilmente parte di questo carico, arrivato di recente dal Marocco, era destinato all’area orobica. Gli investigatori sono arrivati al 39enne di Crespiatica lavorando per mesi con intercettazioni e pedinamenti per risalire il percorso logistico dello stupefacente e sono intervenuti dopo essere venuti a sapere che un rifornimento “importante” era in arrivo per fare fronte al “picco” di richiesta, da parte soprattutto di giovanissimi, per “festeggiare” il Capodanno.

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