Croce rossa di Lodi in servizio a Livigno per dare una mano con i turisti

I volontari sono arrivati in alta quota

Per dare un supporto agli equipaggi locali in un periodo di super affluenza di turisti, quando il 118 rischia di andare in difficoltà. Volontari del Comitato di Lodi della Croce rossa in servizio a Livigno. Si è conclusa sabato l’esperienza dei volontari lodigiani dell’emergenza in trasferta in alta quota, in un periodo complesso, caratterizzato da un deficit di personale sanitario rispetto al numero di presenze di turisti che affollano i monti per brevi e lunghi periodi. Un’esperienza che non è una novità per il Comitato di Lodi, che già negli anni pre-Covid aveva assicurato un supporto, e che per l’estate 2021 è tornato ad offrire un aiuto. «Un’esperienza sicuramente diversa e molto formativa, ma anche impegnativa – racconta Eleonora, impegnata come Beppe, Caterina e Antonio - : gli episodi in cui siamo intervenuti maggiormente sono incidenti ai ciclisti caduti in alta quota, dove spesso è necessario anche coordinarsi con il soccorso alpino o con l’elisoccorso, che sia Brescia, Bergamo o Bolzano. Sono molti i casi di persone quindi soccorse con poli-traumi». Altra difficoltà vissuta in quota è quella della distanza dai presidi ospedalieri di riferimento per le cure. «A Livigno ad esempio c’è solo un punto di primo intervento dove il paziente viene stabilizzato, per poi essere trasportato nei presidi di Sondalo che si trova a 60 chilometri, o a Sondrio, che è invece è a 100 chilometri di distanza, per esempio per i casi pediatrici», chiude Eleonora. I mezzi sono messi a disposizione dalla Croce rossa di Sondrio, che per una settimana ha potuto contare sull’aiuto di Lodi e del Comitato Croce rossa, ricco di volontari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA