UCRAINA/2 - La Chiesa lodigiana si mobilita per la pace

Mercoledì alle 21 in cattedrale la Messa d’inizio della Quaresima accogliendo l’appello del Papa per la pace

La Chiesa lodigiana si mobilita a favore della pace e a sostegno della popolazione Ucraina. Nella giornata di domani, 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, alle ore 21 in cattedrale il vescovo Maurizio presiederà la concelebrazione eucaristica all’inizio della Quaresima, accogliendo l’accorato appello del Papa per la pace: «Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno». Sono invitati alla celebrazione tutti i fedeli, con i rappresentanti delle associazioni ecclesiali, e in particolare gli ucraini presenti sul territorio, alcuni di quali hanno partecipato al “Meeting per la pace” di sabato scorso in piazza della Vittoria a Lodi promosso dalla Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi. Domenica scorsa nelle parrocchie si è pregato per la pace e l’Ucraina, mentre sul territorio si moltiplicano in questi giorni le iniziative solidali che vanno dalla raccolta fondi all’accoglienza di profughi. «Alla guerra non ci si abitua. Dapprima sconvolge, poi confonde, stanca, toglie le forze, soffoca, esaspera», sottolinea don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, che aggiunge: «In questo momento difficile, c’è un grande bisogno di unità, sostegno, abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli, che l’umanità è una grande famiglia e che il Signore è vicino e vede il sonno inquieto degli uomini». Tramite la Caritas lodigiana la diocesi si sta mobilitando per raccogliere aiuti per soccorrere i fratelli e le sorelle dell’Ucraina. La colletta quaresimale diocesana verrà destinata alle famiglie ucraine, secondo l’indicazione che perverrà dall’Arcivescovo Maggiore grecocattolico di Kyiv, oltre alle famiglie di Terra Santa, segnalate dal Patriarca di Gerusalemme, che a motivo della sospensione dei pellegrinaggi per la pandemia sono da due anni ormai senza lavoro.

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