Tutte le risposte di Uggetti ai lettori

Ampliamento del terminal bus e nuovi parcheggi all’ex Consorzio agrario. Lo ha annunciato il sindaco Simone Uggetti rispondendo alle domande inviate al «Cittadino» dai lettori. Il responsabile del Broletto spinge per una riqualificazione dell’enorme area a ridosso della stazione, attualmente sul mercato dopo il fallimento dell’ente e su cui ci sarebbero diverse manifestazioni di interesse. Due le soluzioni messe sul piatto dal primo cittadino: un modo per aumentare i parcheggi e una soluzione per limitare il caos viabilistico in città.

Ecco tutte le risposte di Uggetti ai quesiti posti dai nostri lettori.

Sono un commerciante nella nostra bella città, volevo chiedere al signor sindaco che fine ha fatto il faraonico progetto sbandierato ai quattro venti del parcheggio multipiano dell’area Macello? Perché è stato accantonato se, come ci disse, era un’opera totalmente finanziata dai privati? Quali altre soluzioni sono state pensate per risolvere il problema dei parcheggi a sostegno del centro storico? (da Luigi Micheli)

«La dotazione di parcheggi per accedere al centro storico conta circa 1.800 posti auto a striscia blu e circa altri 500 posti in aree a pagamento (Metro Park piazzale Stazione, Bpl via Polenghi Lombardo, piazzale Matteotti), ai quali da un paio d’anni si sono aggiunti i 180 posti del parcheggio Sisa di via Serravalle, nei giorni feriali c’è poi la navetta gratuita che collega il parcheggio di via Massena (500 posti) al centro storico. Per il periodo dello shopping natalizio, nei fine settimana sono inoltre disponibili altri 150 posti gratuiti nei cortili delle scuole Archinti e Cazzulani. L’esigenza prioritaria è quella di aumentare la disponibilità di posti per i pendolari che devono raggiungere la stazione ferroviaria e a questo proposito negli ultimi anni sono stati creati 120 nuovi posti in via Fascetti e altri 200 arriveranno in viale Pavia con la riqualificazione dell’ex Abb; in prospettiva possono nascere opportunità anche dalla riconversione dell’area dell’ex Consorzio Agrario. Lo sviluppo di un progetto di multipiano all’ex Macello (o in alternativa in viale Dalmazia, ex area Premoli) sarà inserito nel bando per l’assegnazione del servizio di gestione dei parcheggi che verrà pubblicato a breve».

Chiederei al signor sindaco di girare per i quartieri della città a piedi, di guardare bene a terra , in giro, le auto parcheggiate, i bus tra le 13 e le 14 e alla stazione, valutare se è così che vuole sia la città che amministra (da Scontenta, nickname)

«Giro molto la città, a piedi e in bicicletta, e concordo con il lettore su una frequenza di comportamenti scorretti da parte di alcuni automobilisti certamente superiore a quanto tutti noi desidereremmo. L’attenzione però non manca, anche se è difficile prevenire questi comportamenti. Per i bus, è vero che c’è ancora una forte concentrazione di mezzi in alcuni orari ed alcuni punti (per esempio piazzale Medaglie d’Oro), ma il terminal aperto alcuni anni fa presso l’ex scalo merci ha quasi dimezzato la sosta a bordo strada dei mezzi del trasporto extraurbano: in prospettiva, è necessario pensare ad un ampliamento, magari nel contesto della riconversione dell’ex Consorzio agrario».

Dopo due anni di foto e articoli sui sopralluoghi alle scuole, dopo un incendio ad una scuola media, con dichiarazioni che manca il Cpi (certificato prevenzione incendi). Se il Cpi manca ad un privato fior di sanzioni e penale, dovreste dare l’esempio, in positivo però (da N3clo, nickname).

«La mancanza del Cpi non significa che l’edificio non sia sicuro o inagibile: nel caso specifico della Don Milani, per esempio, erano presenti e funzionanti tutti i principali dispositivi di sicurezza antincendio. Quello per ottenere il Cpi è un procedimento amministrativo molto lungo e complesso, avviato per tutti gli edifici scolastici che ne sono sprovvisti o per i quali è scaduto, in un percorso di fattiva collaborazione con i vigili del fuoco».

Signor sindaco ha intenzione di ricandidarsi per il secondo mandato? Se sarà eletto un seconda volta non farà come il suo predecessore che a metà mandato vola a Roma? (da Tossili, nickname)

«Sono orientato a ricandidarmi, avendo proposto un programma impegnativo e ambizioso. A tempo debito, con le forze politiche e le liste civiche della coalizione verranno fatte le valutazioni necessarie. Ora preferisco impegnarmi nel lavoro quotidiano, che assorbe, come è comprensibile, ogni energia».

Uno dei problemi di Lodi e dell’Italia in generale è quello degli anziani. La vita media si allunga ma non sempre a ciò corrisponde un’autonomia più lunga; purtroppo ci si trova a dover affrontare il problema di anziani spesso soli non più in grado di affrontare la vita quotidiana senza un aiuto. Le soluzioni abitative attuali, le difficoltà economiche e l’organizzazione familiare pongono di fronte a scelte difficili e spesso non percorribili: casa di riposo per mancanza di posti disponibili o per mancata accettazione da parte dell’anziano; badante molto costosa; convivenza coi figli, abitazioni non adeguate, figli lavoratori. Vorresti provare a fare un esperimento di progettazione e poi di realizzazione di una soluzione di abitare condiviso per provare ad offrire una soluzione più flessibile, moderna, meno costosa, aperta, dignitosa, rispettosa… Prova a trovare una cascina in disuso e fanne delle residenze per anziani con spazi condivisi aperti anche alla comunità, con badanti/assistenti condivise, servizi su misura…. prova a ricordare la vita in cascina tipica della nostra zona quando ancora tu non eri nato ma quando la comunità era tutta una grande famiglia e i problemi di uno erano i problemi di tutti ….. I bambini erano tutto il giorno in cortile ed erano i «figli di tutti» …. Facciamo vedere al resto dell’Italia che noi ce la possiamo fare. Prova con un piccolo progetto pilota e poi vediamo se da i frutti che immagino….. almeno proviamo a parlarne…. Accesso per tutti a vecchiaia dignitosa; interscambio generazionale; modello di delizia pubblica al pari coi tempi. Vuoi essere il sindaco innovatore o il solito immobile? Io ci credo e sogno continuamente di veder realizzato tutto ciò per il mio futuro, per il tuo, per il nostro. (Da Paola Casiroli)

«Lodi vanta da qualche anno una bella esperienza di housing sociale, il “Condominio Solidale” di via delle Orfane, basato proprio sul modello di “abitare condiviso” richiamato nella domanda; questa esperienza è stata pensata per sostenere l’autonomia residenziale di disabili intellettivi, ma potrebbe essere ripresa in riferimento alla condizione degli anziani, tenendo comunque presente che per i non autosufficienti sono necessarie soluzioni più specifiche, in strutture dotate di adeguati servizi infermieristici e di tipo ospedaliero, oppure tramite l’Assistenza Domiciliare Integrata. La sua domanda è uno stimolo ulteriore per valutare anche con la Fondazione Santa Chiara nuove proposte».

Sono un commerciante nella nostra bella città, durante un incontro preelettorale delle elezioni amministrative del 2012 ho assistito ad una lunga ed articolata dissertazione, con tanto di progetti e foto, dell’allora candidato sindaco Simone Uggetti su quanto necessitava alla città per risolvere il problema dei parcheggi e dare ossigeno alle attività commerciali. Ora alla luce dei seguenti fatti: contratto scaduto con Line per la gestione dei parcheggi da vari anni; totale annientamento dell’area Premoli; ridimensionamento dell’area del Macello; costante affollamento nei parcheggi a ridosso del centro storico; totale mancanza di programmi e progetti per la soluzione del problema parcheggi. Volevo chiedere al signor sindaco che fine ha fatto il faraonico progetto sbandierato ai quattro venti del parcheggio multipiano dell’Area Macello? Perché è stato accantonato se, come ci disse, era un’opera totalmente finanziata dai privati? Quali altre soluzioni o progettualità sono state pensate per risolvere il problema dei parcheggi a sostegno del centro storico? (Da Luigi Micheli)

«La dotazione di parcheggi per accedere al centro storico conta circa 1.800 posti auto a striscia blu e circa altri 500 posti in aree a pagamento (Metro Park piazzale Stazione, Bpl via Polenghi Lombardo, piazzale Matteotti), ai quali da un paio d’anni si sono aggiunti i 180 posti del parcheggio Sisa di via Serravalle, nei giorni feriali c’è poi la navetta gratuita che collega il parcheggio di via Massena (500 posti) al centro storico. Per il periodo dello shopping natalizio, nei fine settimana sono inoltre disponibili altri 150 posti gratuiti nei cortili delle scuole Archinti e Cazzulani. L’esigenza prioritaria è quella di aumentare la disponibilità di posti per i pendolari che devono raggiungere la stazione ferroviaria e a questo proposito negli ultimi anni sono stati creati 120 nuovi posti in via Fascetti e altri 200 arriveranno in viale Pavia con la riqualificazione dell’ex Abb; in prospettiva possono nascere opportunità anche dalla riconversione dell’area dell’ex Consorzio Agrario. Lo sviluppo di un progetto di multipiano all’ex Macello (o in alternativa in viale Dalmazia, ex area Premoli) sarà inserito nel bando per l’assegnazione del servizio di gestione dei parcheggi che verrà pubblicato a breve».

Sarebbe interessante sapere tante cose riguardanti la nuova piscina, ma due in particolare trovo interessanti: come mai dei dieci ex dipendenti Gis solo una è stata ricollocata in modo concreto, mentre per le altre è toccato il licenziamento o una ricollocazione fittizia sotto cooperative varie che lasciano il tempo che trovano? Figli belli e figli brutti? Sta di fatto che gli impegni presi con l’accordo sottoscritto tra Comune, Gis e sindacati non è stato rispettato. Seconda cosa: come mai a due anni di distanza dall’inaugurazione la piscina ha già subito un intervento di sostituzione di tutta la parte filtrante e trattamento acque? Affidata ad una ditta veneta. Ultima cosa: quando pagherete le buste paga ed i Tfr dell’ex personale Gis in arretrato ormai dal mese di febbraio 2015? (Da Enrico Barnabò)

«Da quando Gis è stata messa in liquidazione, gli 8 dipendenti non sono mai rimasti privi di tutele salariali, tra cassa integrazione, periodi di servizio a stipendio pieno e distacchi temporanei presso altre società e a tutti è stata offerta un’opportunità di ricollocazione. Le risorse per il pagamento del Tfr sono regolarmente accantonate nei conti di Gis e verranno versate a chiusura della liquidazione, che è imminente».

La mia domanda al sindaco riguarda i continui e imperturbati furti di biciclette nella città di Lodi. Nello specifico dopo aver subito numerosi furti di biciclette nel parcheggio delle biciclette presente all’incrocio tra via Trento Trieste e via Nino Dall’Oro (non PedaLo) sotto l’occhio vigile di una telecamera lì presente che non funziona. Vorrei chiedere perché non funziona tale telecamera e la polizia non può quindi vederla? E perché dopo mesi e mesi di reclami non viene mai riparata/fatta funzionare? E come si pensa di agire nei confronti di questi numerosi furti e della facilità con cui la sera certi ladri agiscono? (Da Farina)

«Per quanto riguarda la telecamera fuori servizio, non fa parte della rete di videosorveglianza del Comune, ma delle dotazioni della stazione ferroviaria ed è quindi di competenza Fs, che ci risulta abbia in programma un intervento di ripristino. In generale, il sistema di videosorveglianza funziona e ha contribuito in più occasioni a risolvere casi di furto. Negli ultimi anni i servizi per la sosta e la custodia delle biciclette dei pendolari nei pressi della stazione sono stati molto potenziati, ma ciò nonostante il problema dei furti permane: tra i vari strumenti che possono risultare utili, il Comune invita ad aderire al servizio “Easy Tag”, che con una spesa davvero modesta consente di “tracciare” le bici rubate e si dimostra un efficace dissuasore».

Raccolgo il vostro invito per porre queste due domande al sindaco. In seguito dell’attuazione della raccolta dei rifiuti porta a porta in tutta la città, è lecito aspettarsi una sgravio della Tari? (Da Daniele Rescalli)

«Nell’immediato, l’impegno del Comune è di non praticare aumenti, assorbendo i maggiori costi della fase iniziale del passaggio al “porta a porta”; se i risultati di questo cambiamento saranno positivi, come si sta dimostrando, grazie all’impegno e al senso civico dei lodigiani, l’obiettivo di ridurre la Tari sarà raggiungibile».

La nostra zona è nota per occupare posizioni alte delle classifiche di morti tumorali. Anche recentemente si sono sentiti assessori demandare responsabilità ad altre istituzioni. E’ evidente che non si tratta di un problema solo locale, ma la situazione è troppo preoccupante per nascondersi dietro questo alibi. Si può auspicare un provvedimento serio per noi e per i nostri figli? Dall’asilo ci insegnano che le piante assorbono anidride carbonica... (Da Daniele Rescalli)

«Anche come presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl mi sto impegnando con determinazione perché l’autorità sanitaria affronti sempre più questo drammatico problema. A questo proposito, nei prossimi giorni saranno resi pubblici i dati più aggiornati del Registro Tumori, che ho ripetutamente chiesto all’Asl di portare come priorità. E’ vero che l’alta incidenza dei tumori fra le cause di morte accomuna purtroppo il Lodigiano ad una vasta area del Nord del Paese, ma questa constatazione non basta: abbiamo bisogno di sapere quali sono le cause specifiche di questo fenomeno, quali sono le principali tipologie di tumori registrate nel territorio e come intervenire per ridurne l’effetto, investendo anche sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulla qualità delle cure, oltre che in politiche ambientali che riducano l’inquinamento non solo atmosferico».

Vorrei chiedere al nostro sindaco quanto tempo ancora dobbiamo aspettare perché il nostro « polmone verde» l’Isola Carolina sia un luogo decoroso dove i nostri figli, adesso e non tra 2, 3 o 4 anni , possano frequentare e passare il loro tempo libero ? È un loro diritto. (Da Antonella)

«Il progetto di riqualificazione dell’Isola Carolina è in avanzata definizione e verrà realizzato a partire dal 2016, con un miglioramento complessivo che riguarderà il verde, il patrimonio arboreo, gli arredi, l’illuminazione, l’accessibilità e la sicurezza, rilanciando questo spazio così importante e così caro a tutti i lodigiani».

C’è un tratto di marciapiede sulla via Savoia (da dove si accedeva in passato al pronto soccorso), che vorrei sapere se si può trasformare (allargare) per poter passare con il passeggino, per forza si deve scendere in strada, dovrebbe fare la prova per capire la gravità della situazione. (Da Maricica Lupu)

«Credo che la domanda faccia in realtà riferimento a via Serravalle, dove si trovava l’ingresso al Pronto Soccorso durante i lavori di riqualificazione dell’ingresso principale dell’Ospedale Maggiore. Il tema è concreto, in via Serravalle il marciapiede è davvero stretto, su entrambi i lati; un ampliamento comporterebbe però la restrizione della carreggiata, che è a doppio senso di marcia, a meno di allargare il marciapiede su un lato (quello verso l’area Pallavicino) ed eliminarlo sul fronte opposto».

Signor Sindaco buongiorno, una domanda sintetica: che fine ha fatto la vecchia lapide posta sul ex cinema Marzani. Mi pare di ricordare che l’allora assessore Uggetti avesse affermato “...che la lapide è stata semplicemente rimossa in attesa di restauro e della ricollocazione, a ristrutturazione dell’edificio conclusa... ”. Ho veduto la lapide, ma non parrebbe proprio la stessa. (Da “Un lodigiano amante della chiarezza”).

«Premesso che la lapide non era tutelata da un vincolo (per la Soprintendenza non aveva alcun interesse storico) e che l’operatore privato non era tenuta a conservarla, il Comune aveva chiesto che venisse riqualificata e ricollocata. Dalla documentazione fotografica che ci è stata inviata risulta che effettivamente sia stata asportata, riqualificata con completo rifacimento delle scritte (che erano diventate quasi illeggibili) e infine affissa nella galleria dell’edificio, anche se vedendola di persona ho nutrito lo stesso dubbio espresso dal lettore».

Anzitutto ringrazio per lo spazio concessoci, ogni iniziativa mirante al coinvolgimento dei cittadini ritengo sia lodevole; in altre occasioni ho espresso la mia stima per il sindaco Uggetti e l’apprezzamento per il suo operato e la sua disponibilità, che rinnovo in questa sede; ritengo che amministrare la cosa pubblica in tempi di spending review e crisi galoppante non sia uno scherzo. Detto questo passo alla domanda; il mio quesito concerne l’area di Via Piermarini adiacente la nuova piscina coperta, l’ormai famigerato lotto ex-arcieri concesso in permuta a Edilalba dopo l’alluvione del 2002, operazione all’epoca finita in Tribunale e conclusasi con assoluzione. Sull’area è prevista la costruzione di palazzine in numero per ora imprecisato ma è sufficiente dare un’occhiata al cartellone installato in via Piermarini per farsi un’ idea del progetto. Chiedo pertanto al sindaco, facendomi portavoce dell’inquietudine serpeggiante tra gli abitanti del quartiere, se sia ancora possibile almeno limitare questa follia «cementificatoria», in una città nella quale non si contano più gli alloggi sfitti e invenduti. Tale intervento deturperebbe in maniera irreversibile una splendida (e rara) zona verde e soffocherebbe la nuova piscina che, viceversa, sarebbe valorizzata se adeguatamente circondata da una cintura di verde. (Da Alessandro Capra)

«L’edificazione del “campo degli arcieri” rappresenta la compensazione che fu offerta nel 2003 dal Comune ai privati che detenevano i diritti per costruire un supermercato e abitazioni in riva all’Adda, sull’area Isolabella, che venne permutata con aree in viale Italia e via Piermarini, trasferendo i volumi di edificazione, peraltro ridotti rispetto alla potenzialità iniziale. L’operazione ha impedito nuove costruzioni nei pressi del fiume, con relativi problemi anche di sicurezza in caso di esondazione. Impedire la realizzazione del nuovo insediamento residenziale purtroppo non è possibile, stiamo valutando migliorie pur nel rispetto dei diritti acquisiti del privato».

Vorrei capire - tenendo conto delle ristrettezze del bilancio - per quale scopo e per quale motivo sono stati spesi oltre 500 mila euro per la nuova piazza dell’Albarola. (Da Vaghi)

«La sistemazione dell’area interna al “quadrilatero” delle case costruite a partire dagli anni ’90 tra le vie Martiri del Lavoro, Saragat, Codazzi e Aldo Moro era una necessità concreta, perché chiusi cantieri dei privati quello spazio era stato lasciato in condizioni non sicure; inoltre, la nuova piazza porta in dote al quartiere un importante spazio di aggregazione. La spesa affrontata per questo intervento è stato sensibilmente ridotta rispetto alle ipotesi di alcuni anni fa, che facevano riferimento a costi per circa 1,4 milioni di euro».

Quando finalmente verranno sistemati i cimiteri? Quando verrà preso in considerazione e sistemata l’area abbandonata ex Cetem, in particolar modo riguardo all’amianto? Quando verrà effettuata una più consona manutenzione del verde (da quello che mi è stato detto il contratto con l’Astem è di intervenire sulla potatura ogni cinque anni). Quando verrà effettuata la sistemazione dei marciapiedi sulle vie alberate in quanto sono tutti sconnessi e parecchie persone sono cadute anche malamente? (Da Vaghi)

«Per quanto riguarda i cimiteri, la priorità è la riqualificazione del Maggiore, che richiede investimenti considerevoli; le ipotesi di intervento sono in definizione e verranno presto presentate. San Bernardo (che è stato ampliato pochi anni fa, con una spesa di oltre 1 milione di euro) e Riolo sono invece in condizioni decorose. L’ex Cetem è un’area privata e più volte il Comune, su indicazione dell’Asl, ha intimato alla proprietà di rimuovere le coperture in amianto: è però notizia recente che i debiti non onorati nei confronti delle banche potrebbero comportare un cambio di proprietà; è quindi necessario capire come si evolverà la situazione, tornando a sollecitare la bonifica nei confronti di chi assumerà la responsabilità dell’area. Per le potature degli alberi, la frequenza è programmata anche in base alle caratteristiche e allo stato delle varie alberature. Per la manutenzione del verde il Comune investe circa 700.000 euro all’anno e il contratto con Astem è stato esteso negli ultimi anni a molte nuove aree, superando abbondantemente il mezzo milione di metri quadrati di superficie. I marciapiedi dei viali alberati rappresentano un problema serio: il rifacimento delle pavimentazione rischia di essere inutile, perché l’azione in profondità delle radici continuerebbe ed il problema dei dissesti si ripresenterebbe puntualmente; altre soluzioni comporterebbero però il taglio delle piante. Il nostro intento è quello di sostituire progressivamente le piante con altri tipi meno invasivi, via via che gli esemplari originali giungono a fine ciclo o mostrano problemi di stabilità, come è stato fatto per esempio negli ultimi anni in viale Rimembranze e viale Piacenza».

Cosa pensa il sindaco del posizionamento al sessantunesimo posto della graduatoria del “Sole 24 ore” a riguardo della vivibilità delle città? Gli chiederei se ritiene che Lodi tra le città più inquinate gli sembra sia un’inevitabile posizione per una città senza industrie. (Da Scontenta, nickname)

«Personalmente ritengo che questo tipo di ricerche (che comunque sono costruite su indicatori territoriali, non relativi alla sola città di Lodi) siano interessanti più per le singole voci statistiche che per le classifiche: i risultati, d’altra parte, cambiano anche sensibilmente di anno anno e a seconda di come le graduatorie sono elaborate, non di rado è capitato (per esempio) che un giornale mettesse il Lodigiano nella seconda metà della classifica e allo stesso tempo un altro giornale lo collocasse tra i primi. Il problema dell’’inquinamento atmosferico è molto articolato e complesso, riguarda un’area territoriale molto vasta ed è la somma di molti fattori, non sono delle emissioni industriali: nel Lodigiano ci sono centraline smog collocate in aperta campagna che danno risultati analoghi se non a volte peggiori di quelli di Lodi. Il problema non si può quindi affrontare in una sola città e nemmeno in una sola provincia, ma richiede soluzioni strutturali (risparmio energetico, diffusione delle fonti rinnovabili, riduzione del traffico privato) applicare su un territorio molto vasto, anche sovraregionale».

Le domande che farei sono: 1) cosa pensa dell’esperienza di allargare la giunta a membri che alle elezioni si erano presentati contro di lei? È ancora convinto che sia giusto? Il dubbio che sia stata una colossale mancanza di rispetto verso i cittadini non è ancora sorto? 2) capitolo raccolta porta a porta: ok che il porta a porta incentiva la differenziazione dei rifiuti (e questo è buono), ma trova giusto che ci siano i furbi che smaltiscono in modo irregolare la loro immondizia nei bidoni di cittadini che invece rispettano le regole e che siano questi ultimi a doverne pagare le conseguenze (cioè il dover smaltire i rifiuti di altri per non incorrere in multe)? Cosa è stato pensato in Comune per ovviare a questo problema? L’assessore Ferrari che si gloria sul Cittadino delle innumerevoli multe comminate ai cittadini non è un bello spettacolo, perché sicuramente tra i multati ci sarà chi si è visto infilare nel proprio bidone immondizia di altri non correttamente differenziata (ad esempio nel condominio dove abito è successo tre volte in due settimane); 3) manutenzione di strade e marciapiedi: perché sempre le stesse zone della città vengono dimenticate? Ci sono porzioni di quartieri (quelli più periferici) che non beneficiano di manutenzione ordinaria da oramai troppi anni. (Da Giorgio, nickname)

«Sono molto soddisfatto dell’operato dell’assessore Tadi e del contributo del consigliere Ghizzoni, che stanno portando un valore aggiunto importante all’azione di giunta e consiglio. Come noto, i programma di questa amministrazione non sono cambiati e sin dalla campagna elettorale ho definitivo la nostra una coalizione di centrosinistra, civica e allargata. Per quanto riguarda la raccolta rifiuti, il problema segnalato è reale, anche se nell’esperienza di questi anni è risultato poco frequente e legato in particolare alla prima fase del passaggio dal cassonetto al “porta a porta”: gli ausiliari dell’ambiente sono comunque a disposizione per ogni chiarimento e la loro azione non è dettata dalla volontà di punire indiscriminatamente, ma innanzitutto di informare e orientare verso comportamenti corretti. In merito alla manutenzione delle strade, l’elenco delle vie rifatte in questi anni comprende numerose zone residenziali, anche di aree periferiche, con attenzione alle situazioni che richiedono interventi più urgenti, indipendentemente da dove si trovino».

Chiederei al sig. Sindaco di girare per i quartieri della città a piedi, di guardare bene a terra , in giro, le auto parcheggiate, i bus tra le 13 e le 14 e alla stazione, valutare se è così che vuole sia la città che amministra (Da Scontenta, nickname)

«Giro molto la città, a piedi e in bicicletta, e concordo con il lettore su una frequenza di comportamenti scorretti da parte di alcuni automobilisti certamente superiore a quanto tutti noi desidereremmo. L’attenzione però non manca, anche se è difficile prevenire questi comportamenti. Per i bus, è vero che c’è ancora una forte concentrazione di mezzi in alcuni orari ed alcuni punti (per esempio piazzale Medaglie d’Oro), ma il terminal aperto alcuni anni fa presso l’ex scalo merci ha quasi dimezzato la sosta a bordo strada dei mezzi del trasporto extraurbano: in prospettiva, è necessario pensare ad un ampliamento, magar nel contesto della riconversione dell’ex Consorzio Agrario».

Dopo due anni di foto e articoli sui sopralluoghi alle scuole, dopo un incendio ad una scuola media, con dichiarazioni che manca il Cpi (certificato prevenzione incendi). Se il Cpi manca ad un privato fior di sanzioni e penale, dovreste dare l’esempio, in positivo però. (Da n3clo, nickname)

«La mancanza del Cpi non significa che l’edificio non sia sicuro o inagibile: nel caso specifico della Don Milani, per esempio, erano presenti e funzionanti tutti i principali dispositivi di sicurezza antincendio. Quello per ottenere il Cpi è un procedimento amministrativo molto lungo e complesso, avviato per tutti gli edifici scolastici che ne sono sprovvisti o per i quali è scaduto, in un percorso di fattiva collaborazione con i Vigili del Fuoco».

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