Tre lodigiani a processo per la maxi rissa Casa Pound-centri sociali

Tre lodigiani rinviati a giudizio per la maxi rissa che è scoppiata nel gennaio dello scorso anno a Cremona fra i militanti del centro sociale Dordoni e gli attivisti di Casa Pound. Negli scontri venne ferito gravemente il 50enne di Maleo Emilio Visigalli, del Dordoni, rimasto in coma per diversi giorni. Il gup del tribunale di Cremona, Letizia Platè, si è quindi pronunciato nei giorni scorsi sul procedimento e ha deciso il rinvio a giudizio per 17 indagati, sia di una parte che dall’altra. Lo stesso Visigalli dovrà rispondere del reato di rissa davanti a un giudice, mentre alla sbarra sono finiti anche il 22enne di Codogno M.A. e il 28enne di Lodi F.E. Proprio il codognese, assieme al 50enne di Maleo e a una terza persona, devono rispondere anche di lesioni personali gravi, aggravate dalla premeditazione, per aver pestato il leader di CasaPound Gianluca Galli, ricoverato con 45 giorni di prognosi, che si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento di 50mila euro. Visigalli, a sua volta, è parte civile contro Galli e Guido Vito Taietti, di CasaPound, che devono rispondere del reato di tentato omicidio. Il fatto avvenne il 18 gennaio 2015, al termine dell’incontro di calcio Cremonese-Mantova. Alcuni attivisti di estrema destra, secondo quanto ricostruito dal pm, attaccarono i loro adesivi davanti alla sede del Dordoni, quella domenica chiusa. Ma il gesto “provocatorio” fu notato da un tifoso grigiorosso, che nell’intervallo della partita avvertì i militanti del centro sociale. E questi prepararono la vendetta. Secondo l’accusa ci fu un vero e proprio agguato, con mazze e bastoni, al quale gli attivisti di destra reagirono e così scoppiò il finimondo. Ora in 17, per quei fatti, saranno processati.

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