Tornano i ricevimenti ai matrimoni, ma solo con il green pass

Speranze e qualche perplessità tra gli operatori dopo il lungo stop per il Covid

Matrimoni scenografici dagli allestimenti spettacolari, fiori e luci e tanta voglia di libertà. Il settore del wedding si sta finalmente preparando a decollare dopo la decisione della cabina di regia che ha finalmente sancito il via libera dei ricevimenti e degli eventi privati. E la voglia di spensieratezza e di vivere la festa, sta contagiando tanti futuri sposini del Lodigiano che, da due anni a questa parte, attendevano con ansia di vivere il giorno più bello. Ancora niente buffet e niente self-service ma aperta la possibilità, ad esempio, dell’intramontabile confettata allestita con singole monoporzioni per gli invitati; ancora poca chiarezza, invece, riguardo dj set e intrattenimento musicale, dunque la possibilità di dare finalmente inizio alle danze.

Tra le nuove tendenze dell’era appena fuori dalla pandemia, prendono piedi matrimoni in grande stile con invitati che superano di gran lunga il centinaio come conferma Giorgia Lombardi, wedding planner di Codogno: «Matrimoni scenografici, in grande stile, con invitati che arrivano anche a 230 persone – dichiara la giovane, residente a Casalpusterlengo che a breve coronerà il sogno di una vita: l’apertura del negozio con mamma Lotty in via Roma a Codogno -. Si tratta di celebrazioni in ampi spazi, parliamo in questo caso di centinaia di ettari a disposizione per un allestimento elegante e raffinato. Restrizioni più rigide, invece, sono ancora previste nel caso di eventi al chiuso dove rimane confermato un metro e mezzo di distanziamento sociale».

E per la wedding planner della Bassa, la ripartenza prevista per la metà di giugno ha il gusto positivo della speranza e della fiducia verso un nuovo inizio per l’intero comparto. Non manca, però, l’altra faccia della medaglia come il green pass che deve obbligatoriamente certificare lo stato di salute di tutti i partecipanti all’evento. Mentre, infatti, il coprifuoco sembrerebbe non essere più una problematica con cui dover fare i conti durante l’estate 2021, si aggiunge la complicazione del “Covid manager” previsto dal Consiglio dei Ministri ogni 50 invitati come figura di riferimento che “censisca” gli invitati.

Ed è la voce di Alberto Ferrari di Altamarea in corso Adda a Lodi, a far luce su di una ripartenza dal sapore amaro. «Da un lato siamo felici di avere finalmente indicazioni precise su una data certa – dichiara il titolare dell’atelier –, ma tutti vincoli ancora previsti non ci renderanno certo la vita facile».

Un tampone da eseguire 48 ore prima dell’evento, oppure due dosi vaccinali già assunte o, in alternativa, la certificazione di guarigione dal Coronavirus: «Un tampone rapido ha un costo di circa 30 euro – prosegue Ferrari -, per cui se alla spesa del regalo sommiamo atri 120 euro circa a famiglia solo per il “green pass” parliamo di servizi che vanno a ridursi o meno invitati che effettivamente parteciperanno all’evento». Ma anche gli stessi sposi, in attesa di poter celebrare il legame di una vita col fatidico “sì”, sono ancora in subbuglio dopo tanti cambi di rotta da parte del governo: «Ormai non lo vivono più come il giorno più bello – conclude Altamarea –, ma come un capitolo da poter finalmente chiudere, una volta per tutte».

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