Tornano i bolidi del tempo che fu: la Mille Miglia a Codogno e Lodi

La classica manifestazione vedrà le auto d’epoca protagoniste domenica sulle strade del Lodigiano

L’ultimo vertice del comitato tecnico in prefettura ha sciolto le residue riserve. Nell’anno del Covid il Lodigiano tanto segnato dalla pandemia si prepara ad accogliere per la terza volta la Mille Miglia, la super classica per auto storiche, già transitata per le strade del territorio nel 2016 e nel 2018. L’impegno del Club Auto e Moto Storiche Castellotti, per ragioni facilmente comprensibili ancora più complesso che nelle passate edizioni, è stato premiato, così domenica mattina la Freccia Rossa porterà i suoi gioielli nel cuore della città, scenario tanto apprezzato dai partecipanti in occasione dei precedenti passaggi.

Ma l’edizione 2020 della Mille Miglia “lodigiana” non sarà una semplice replica del passato. La carovana delle vetture d’epoca, un autentico museo viaggiante su quattro ruote, renderà infatti omaggio alla prima “zona rossa” d’Italia, transitando nel centro di Codogno, passaggio dal valore fortemente simbolico ed evocativo, un omaggio alla comunità che per prima si è confrontata con la nuova “peste” del terzo millennio.

La 38esima rievocazione storica della Mille Miglia scatterà domani da Brescia per la prima di quattro tappe che porteranno le vetture a scendere lo stivale sino a Roma per poi risalire nuovamente verso la città lombarda. E proprio l’ultima frazione condurrà la spettacolare carovana da Parma verso Codogno, quindi a Casalpusterlengo e infine a Lodi. In piazza della Vittoria sarà allestito un punto di rilevazione cronometrica (perché la Freccia Rossa è pur sempre una gara di regolarità); le vetture scenderanno poi verso il ponte dell’Adda che attraverseranno per dirigersi, attraverso Pandino e Treviglio, al traguardo finale.

Le auto al via sono oltre 400, tutti modelli di cui almeno un esemplare ha preso parte ad una delle edizioni della Mille Miglia storica, quella che tra il 1927 e il 1957 ha costruito l’epopea dei grandi campioni del volante, a cominciare dai lodigiani Giuseppe Campari, trionfatore nel 1928 e nel 1929, ed Eugenio Castellotti, vincitore nella tempesta dell’edizione 1956. Sfileranno a cominciare dalla prima mattinata, precedute dai più moderni esemplari iscritti al Ferrari Tribute to 1000 Miglia e al Mercedes Benz 1000 Miglia Challenge.

Dettagli e curiosità della manifestazione saranno svelati domani in due conferenze stampa a Codogno e Lodi, ma la macchina organizzativa è già rodata e ha messo in campo ogni risorsa per garantire il rispetto delle normative anti contagio e consentire ai lodigiani di godere in sicurezza dello spettacolo. «La Mille Miglia è il simbolo dell’Italia che riparte» annota sorridendo Maurizio Amadio, presidente del comitato organizzatore. I motori sono accesi, non resta che sognare.n

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