Tasse, nessun aumento nel Lodigiano

Caro direttore, è notizia di questi giorni l’aumento da parte di alcune Province delle percentuali dell’aliquota delle Rc auto del 3,5%, adeguamento che porterà notevoli maggiori entrate nelle casse provinciali di chi ha scelto una tale strada. Non giudico chi ha fatto una tale legittima scelta: lo capisco e anche questa amministrazione provinciale ha fatto una serie di riflessioni in proposito. E, in controtendenza rispetto alle effettive necessità di bilancio, abbiamo deciso invece di non aumentare l’addizionale sulle assicurazioni auto al 16% lasciandola per tutti i lodigiani al 12,5%. Abbiamo così deciso perché avevamo promesso di non voler mettere ulteriormente mano nelle tasche dei lodigiani e perché crediamo che in questo periodo di crisi sia fondamentale allentare la pressione fiscale e non aumentarla.Sia chiaro, non è stata una scelta indolore: l’aumento avrebbe garantito alle casse provinciali introiti stimati in circa 800 milioni di euro. Con una tale somma avremmo potuto fare una serie di interventi e di iniziative, avremmo certamente accontentare tante richieste. Avremmo, ad esempio potuto prevedere di aumentare il numero dei tagli dell’erba durante l’estate, avremmo potuto tappare qualche buca in più sugli asfalti delle strade provinciali, costruire qualche iniziativa e dare più contributi alle varie associazioni. Magari fra un paio di mesi nessuno si sarebbe più ricordato di un tale aumento e questa amministrazione avrebbe fatto una maggiore bella figura spendendo quelle maggiori entrate. Ma avrebbe comunque significato aumentare le tasse. E abbiamo resistito alla tentazione.Non posso quindi nascondere che tale somma avrebbe fatto molto comodo alle nostre casse, in un periodo che ci vede vincolati dal patto di stabilità che comprime risorse disponibili delle amministrazioni come la nostra, che ha disponibilità di cassa che però non può utilizzare a fronte di tale vincolo. E non posso oggi solennemente giurare che mai faremo in futuro un tale aumento perché non sappiamo con certezza come sarà in futuro la situazione, ma resistiamo in maniera convinta e coerente e resistiamo garantendo sempre tutti i servizi tagliando spese e razionalizzando le uscite. Il bilancio provinciale 2011 infatti è stato costruito così, cercando di garantire tutti i servizi e tagliando quelle spese che si ritenevano non necessarie. In particolare una grandissima attenzione è stata data al finanziamento delle manutenzioni stradali e scolastiche. D’ora in avanti la priorità non sarà quella di prevedere nuove infrastrutture magari non strettamente necessarie ma prima di tutto sistemare e migliorare l’esistente.Dal giorno del nostro insediamento, abbiamo dato la massima attenzione ai conti dell’Ente: siamo intervenuti con numerosi tagli alla spesa agendo su voci di bilancio superflue ed inutili e siamo intervenuti nella razionalizzazione delle risorse dando priorità a non tagliare sia le spese correnti che, in modo in particolare, i servizi erogati ai cittadini, quali la manutenzione delle strade e i servizi sociali. Siamo quasi a metà dell’opera, ma con orgoglio posso sostenere che il lavoro fatto fino ad ora ha portato i suoi frutti e che oggi la Provincia di Lodi è un ente dinamico e più vicino ai veri bisogni dei cittadini, ai loro problemi e più attento alle necessità di un territorio con straordinarie potenzialità economiche, che da troppo tempo attendono di essere adeguatamente valorizzate. E soprattutto con i conti perfettamente a posto.Per tornare alla decisione della Provincia di non intervenire sugli aumenti fiscali delle assicurazioni, si è voluto dare un messaggio chiaro ed evidente: è finita l’epoca degli enti territoriali amministrati da politici poco accorti. Oggi, gli amministratori devono fare scelte coraggiose che vanno in un’unica direzione, quella dei cittadini. Basta con amministrazioni poco virtuose ed incapaci di far pareggiare i loro bilanci, basta con amministrazioni che trovano il pareggio con l’aumento dei tributi locali a discapito delle categorie più deboli. Il segnale che vogliamo inviare è quello che anche alla nostra Provincia avrebbe fatto comodo incassare 800 milioni di euro, invece, abbiamo preferito scegliere la strada più difficile e mettere in campo tutto il nostro impegno e la nostra professionalità, senza tagliare nulla, ma con una diligente ridistribuzione delle risorse verso i servizi essenziali ai cittadini. Se avessimo fatto come Bologna e Ferrara che sono state le apripista tra le province che hanno preso decisioni diverse, aumentando le tariffe assicurative ai loro cittadini, avremmo dato un segnale che abbiamo ritenuto inopportuno in un periodo come questo dove tutti devono essere richiamati alle rispettive responsabilità.Dal 2012, con il federalismo fiscale, i cittadini avranno l’opportunità, prima negata, di un diretto controllo dei loro amministratori e delle loro gestioni. Dal nostro insediamento, abbiamo voluto dare ai cittadini lodigiani un segnale diretto e concreto su come si amministra la cosa pubblica con impegno e responsabilità. Questa, è un’ulteriore riconferma del nostro lavoro e del nostro impegno verso il territorio.Forse, caro Direttore, aumentando l’imposta avremmo avuto meno cittadini che giustamente scrivono sul Suo giornale reclamando che lungo alcune strade provinciali l’erba è un po’ alta e con le maggiori entrate avremmo potuto garantire un taglio ogni 3 settimane anziché ogni mese circa. Ma abbiamo resistito e scelto di non aumentare le imposte. Abbiamo scelto la coerenza che, per chi crede veramente nella politica, è il valore principale.

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