Tangenziale, cantiere a singhiozzo

Il patto di stabilità blocca i lavori a Codogno

Bloccati da prima di Natale. E da allora mai più ripartiti. Ennesimo stallo per i lavori della nuova tangenziale di Codogno: il cantiere è fermo ormai da settimane ma ad avanzare di gran ritmo tra i codognesi è la preoccupazione ancora di uno slittamento dei termini di conclusione di quest’opera che sconta già un anno di ritardo sul cronogramma iniziale. Come dire: avanti di questo passo, la conclusione a maggio 2013 (termine fissato per l’apertura della tangenziale) sarà solo una chimera.

La causa del blocco è tutta di ordine economico, riferita ai mancati pagamenti da parte della Provincia all’impresa “Fabiani Costruzioni” di Dalmine che ha in carico la realizzazione di questa strategica infrastruttura. Motivo? Gli ormai noti vincoli del patto di stabilità che pendono anche su Palazzo San Cristoforo, gli stessi che in questi mesi hanno fortemente ritardato i pagamenti all’impresa. Nessuno parla ufficialmente di cifre, pare però che la “Fabiani” abbia un credito con la Provincia di 4 milioni e mezzo di euro.

Un insoluto che ha innescato una spirale a catena, con l’impresa che a sua volta in questi mesi ha frenato sui pagamenti alle forniture a servizio dell’appalto. E che adesso, con l’apertura di un vero e proprio contenzioso in sede giuridico-amministrativa con la Provincia, ha provocato lo stop ai lavori. Il presidente di palazzo San Cristoforo Pietro Foroni non smentisce i mancati pagamenti ma spiega e rilancia.

«Sia chiaro: non è che la Provincia non ha i soldi o ha difficoltà a pagare. Ricordo infatti che l’opera è completamente finanziata e i soldi ci sono - incalza Foroni - . Piuttosto, è il patto di stabilità che impedisce agli enti locali di poter spendere le risorse che si hanno in cassa. Adesso però basta: come giunta provinciale, una decina di giorni fa abbiamo preso una delibera di forte valore politico contro questi assurdi vincoli di spesa. In essa non abbiamo escluso che in questo 2013 la Provincia possa prevedere uno sforamento del patto, non “tout court”, bensì mirato, parziale e governato. Così facendo riusciremmo finalmente a immettere liquidità sul territorio, a provvedere ai pagamenti arretrati, tangenziale di Codogno in testa. Perché questa variante è opera strategica per il territorio. E va portata a termine».

I lavori della tangenziale oggi sono stati terminati al 70 per cento. Non ancora completato sostanzialmente è lo snodo in sovrappasso sopra la ferrovia della tangenziale, quello che arriva in scavalco dalla frazione Maiocca. A mancare è poi la posa di diversi asfalti ma anche quella di barriere e segnaletica. Proprio queste due ultime carenze, ad esempio, non hanno ancora permesso di aprire l’attesissima pista ciclabile tra Codogno e Cavacurta, praticamente conclusa da diversi mesi.

Luisa Luccini

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