Svuotata la colonnina del self service

Fombio, due ladri in azione al distributore Ip

Collegano il flessibile a un lampione e tagliano il dispositivo self service razziando l’intero incasso. Sono fuggiti con banconote da 10, 20 e 50 euro per un totale di mille euro, i ladri che tra lunedì e martedì notte hanno fatto centro al distributore Ip lungo la via Emilia a Fombio. La spaccata è avvenuta intorno alle 3.30 ed è durata meno di mezz’ora, le videocamere installate nell’area hanno ripreso tutto.

Ad agire nella circostanza sono in due e sembrano atterrare da un’astronave: nelle immagini non c’è infatti l’ombra di un furgone o una vettura che entrino nell’area di servizio e i gestori hanno dovuto guardarsi bene intorno ieri mattina per scoprire da che parte sono arrivati.

La risposta è nelle impronte sul prato dietro alla piazzola: i ladri hanno lasciato il mezzo lungo la strada bassa che porta al vivaio Prato Fiorito e si sono inerpicati a piedi sulla mezza collinetta fino a raggiungere l’area Ip.

È da quel momento in poi, da quando entrano nel raggio di azione degli occhi elettronici, che si vede ogni loro mossa. Senza neanche badare al bar e all’ufficio del gestore Biemme Benz, si avvicinano al palo della luce e azzardano: forzano il quadro elettrico, dentro passa corrente a 220 volt, e senza considerare il pericolo che stanno correndo, trafficano per trovare il modo di collegare il flessibile.

Non è una impresa agevole, e in effetti restano impegnati per almeno un quarto d’ora. Da lì in poi è la parte più semplice. La macchinetta del self dove s’infilano le banconote è a una ventina di metri, ma i malviventi sono arrivati equipaggiati, hanno portato una prolunga e in un attimo si trovano davanti al contenitore dei soldi.

A quel punto iniziano a incidere il metallo e il flessibile fa scintille. Intorno è buio e in questo caso non aiuta. Qualcuno in transito lungo la statale può accorgersene, i complici lo sanno e decidono di non rischiare: le immagini video li inquadrano mentre spengono l’apparecchio e si acquattano a ridosso del guardrail a ogni passaggio d’auto. Pochissime a dire il vero, ma non si sa mai.

Nonostante qualche interruzione, i malviventi portano a termine il loro colpo: ritagliata nella pancia del dispositivo per le banconote una finestrella grande come una mattonella, lo aprono e mettono le mani sul sacco contenente il denaro.

Un taglio netto al centro e i soldi sono loro. Dentro c’è l’incasso della giornata e dei passaggi notturni, sono le 3.30 e in tanti hanno fatto gasolio e benzina fino a tardi. A conti fatti il bottino ammonta a un migliaio di euro.

«Hanno rischiato grosso - ha commentato ieri il tecnico venuto a riparare i danni -. Per aprire la scatola di derivazione dove passano i cavi a 220 volt servono protezioni. Loro non ne avevano e potevano restare fulminati». Una cosa è certa: il blitz era stato studiato prima e i ladri sapevano come muoversi.

Laura Gozzini

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