Sudmilano, la terapia intensiva del Predabissi aumenta i posti covid

Si temono le varianti e la terza ondata, già dieci letti occupati

L’ospedale Predabissi è pronto a potenziare le terapie intensive per fare fronte al temuto nuovo picco di contagi. Per il momento le 10 postazioni collegate ai respiratori hanno registrato il tutto esaurito, pertanto ieri è arrivata notizia che in caso di necessità è già stato predisposto un potenziamento dell’area per i malati più gravi che consentirà di curare un totale di 17 pazienti Covid.

I nosocomi del Sudmilano si stanno così attrezzando per fare fronte all’ipotesi di una terza ondata che in base agli esperti potrebbe essere favorita dalle varianti del virus, soprattutto del ceppo inglese in circolazione in Lombardia, che sono maggiormente contagiose e che potrebbero dunque diffondersi rapidamente. Mentre quindi il laboratorio dell’ospedale di Vizzolo a breve inizierà a cercare le varianti (sino ad ora gli approfondimenti sui tamponi sono stati effettuati al San Matteo di Pavia), l’attenzione resta in via prioritaria puntata sui pazienti più gravi che necessitano della respirazione assistita. Mentre i ricoverati in reparto sono 54 a cui ieri si aggiungevano altri 10 sospetti Covid con sintomi evidenti provenenti dal pronto soccorso che erano nella cosiddetta “zona grigia”, separata quindi dagli altri malati, in attesa che arrivasse l’esito del tampone.

E comunque anche i posti letto dedicati ai contagiati dal virus potrebbero essere ulteriormente estesi, come del resto è già avvenuto nei mesi scorsi, al fine di fare fronte ad un eventuale innalzamento della richiesta di spazi Covid. Intanto per il momento presso il pronto soccorso del Predabissi non sono comunque stati evidenziati dei particolari incrementi di cittadini con sintomi da contagio e in ogni caso la situazione a questo punto viene tenuta costantemente monitorata.

I numeri ufficiali dimostrano infatti che anche nel Sudmilano, in proporzione al numero di abitanti dei singoli comuni, i cittadini positivi ai tamponi negli ultimi 10 giorni sono aumentati. Dato che si riflette anche dall’importante quantità di accessi registrata presso il Centro Covid di San Giuliano Milanese che è punto di riferimento per questa parte di hinterland e che, laddove possibile, consente ai pazienti di curarsi a casa con il supporto della telemedicina e delle visite domiciliari dei due medici Usca e dei due infermieri a disposizione. I servizi sono già stati dunque rafforzati e anche gli ospedali della zona sono ormai pronti ad affrontare un’altra emergenza sanitaria che sarebbe la terza in un anno.

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