Sudmilano, il 20% dei giovani non ha lavoro

Il Sudmilano e la generazione «Neet». «Quasi il 20 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni non studia e non lavora». A Melegnano scatta la task force per arginare il dramma della disoccupazione giovanile. Sarà questo il filo conduttore di un convegno in programma per martedì (dalle 10 in castello), che riunirà attorno allo stesso tavolo il mondo delle istituzioni, della scuola e della formazione. Il progetto è stato presentato ieri mattina in municipio dal vicesindaco con delega alle politiche educative Raffaela Caputo e dal direttore di Afol (Agenzia per la formazione e l’orientamento al lavoro) del Sudmilano Michele Cafagna, presente con la responsabile del settore lavoro Maria Minervini.

«Durante il convegno della prossima settimana, al quale prenderanno parte un gruppo di studenti del Benini e del Piero della Francesca, presenteremo la Garanzia giovani - ha dichiarato Caputo -. Si tratta di un progetto promosso a livello europeo, che in un secondo tempo è stato adottato su scala nazionale e regionale». Poi Cafagna ha tracciato un quadro non certo rassicurante. «Anche nel Sudmilano, come nel resto della Lombardia, un giovane su 5 tra i 15 e i 29 anni non studia e non lavora - sono state le sue parole -. Stiamo parlando della generazione «Neet», i cui numeri sono in continua crescita. Ecco perché diventa fondamentale informare i ragazzi sulle opportunità offerte sia dai percorsi di formazione sia dallo stesso mondo del lavoro. Nasce proprio da qui l’idea del convegno di martedì, che vedrà la presenza delle varie parti in causa. A partire dall’esperto Francesco Giubileo, che illustrerà le politiche del lavoro giovanile in Europa: l’intervento del dirigente scolastico del Benini Marco De Giorgi si concentrerà sul rapporto tra scuola ed impresa, mentre la responsabile dell’agenzia locale Eurodesk Stefania Fornari esporrà i progetti promossi dall’Unione europea a favore dei ragazzi. Il tutto completato dalla presentazione della Garanzia giovani, progetto rivolto sia ai ragazzi sia allo stesso mondo delle imprese». È stata quindi Minervini a spiegare le misure ricomprese nel piano. «Per i giovani è previsto tra l’altro il sostegno all’autoimprenditorialità, la formazione mirata all’inserimento e la mobilità professionale nel territorio nazionale o nei Paesi dell’Unione europea - ha chiarito -. In caso di assunzione, invece, le imprese avranno diritto ad una serie di bonus. Solo attraverso la creazione di una task force tra le diverse istituzioni - hanno concluso Caputo e Cafagna -, sarà possibile porre un freno al dramma della disoccupazione giovanile».

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