Stupro di una disabile, condannato

Un romeno residente a San Colombano, A.L., che all’epoca dei fatti, nel maggio del 2009, aveva appena 19 anni, è stato condannato per rito abbreviato in udienza preliminare a Lodi a 5 anni di carcere per violenza sessuale aggravata. Secondo l’accusa, in due occasioni, in giorni consecutivi, approfittando dell’ospitalità offertagli da un amico italiano che abitava da solo in una località del Lodigiano avrebbe chiuso in camera da letto una giovane disabile, affetta da tetraparesi spastica, e avrebbe compiuto abusi sessuali, approfittando del suo stato di sudditanza psicologica e minacciandola poi di non rivelare nulla. Solo alcuni giorni dopo, all’ennesima minaccia, la giovane vittima si era rivolta ai carabinieri ed erano scattate le indagini. Sotto inchiesta è finito anche l’amico italiano, che respinge l’accusa di violenza sessuale di gruppo e per questo affronterà il processo, a Lodi, con prima udienza nei prossimi mesi. Ma al secondo incontro sarebbe stato presente anche un altro romeno, adolescente ma all’epoca ancora minorenne, per il quale invece ha proceduto il tribunale per i minori di Milano. La giovane disabile, hanno ricostruito gli inquirenti, si fidava del suo amico lodigiano e per questo, un sabato pomeriggio, era andata a fargli visita in casa sua. Ma c’era anche il 19enne romeno. Quando il lodigiano era uscito per fare la spesa, lo straniero, in casa da solo con la disabile, l’avrebbe violentata. Al ritorno però il lodigiano non si sarebbe accorto di nulla. Il giorno successivo, domenica, il romeno avrebbe telefonato più volte sul cellulare della disabile, che però non aveva risposto. Poco dopo l’aveva chiamata il lodigiano, spiegandole che l’amico romeno voleva chiederle scusa e che voleva incontrarla. Un incontro avvenuto nuovamente nell’abitazione del lodigiano: qui il romeno e la disabile si sarebbero chiusi in una stanza, ma questa volta nell’abitazione c’era anche il romeno minorenne, rimasto in un altro locale assieme al lodigiano. Incuranti delle urla della giovane donna, secondo l’accusa, con il minorenne che avrebbe anche scattato alcune foto della violenza con il telefonino e che poi avrebbe anche cercato a sua volta di usare violenza, minacciando la disabile con un coltello. Ma il romeno 19enne lo avrebbe bloccato. Questo gli è valso un parziale riconoscimento delle attenuanti generiche. Il gup Andrea Pirola ha anche disposto per il romeno condannato un risarcimento di 20mila euro a favore della vittima, l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e l’interdizione perpetua da tutele e curatele.

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