«Strade chiuse nei week end e riservate per le biciclette»

Già pronto un elenco di 15 percorsi secondari

La Provincia di Lodi vuole rendere ciclo-pedonali nel fine settimana d’estate le strade provinciali non strategiche, per incentivare la mobilità dolce. Una quindicina i tratti stradali individuati, ora all’attenzione dei sindaci del territorio affinché possano esprimere il loro parere. Il progetto ha carattere sperimentale.

Tra le provinciali proposte in chiusura nel fine settimana d’estate ci sono la strada bassa 206 tra Livraga e Orio Litta fino a Senna, la 237 tra Turano e Cavenago, ma anche la 188 in circuito tra Villanova del Sillaro e Massalengo, la 205 tra Caselle Lurani e Marudo verso Sant’Angelo, oltre ad altri tronchi sia nella Bassa, sia nel Centro Lodigiano sia nell’Alto Lodigiano. «Ma non vuole essere un elenco esaustivo – spiega Enrico Sansotera, consigliere delegato al Territorio -. Anzi, chiediamo ai sindaci di darci una mano per capire se in quei tratti possono nascere delle criticità oppure se ci sono altri tronchi che potrebbero essere chiusi. Noi le abbiamo selezionate sulla base della non strategicità, si tratta cioè di strade a bassa intensità di traffico e con strade alternative di più facile percorrenza, con una carreggiata ridotta, possibilmente che vadano a costituire circuiti più ampi raccordandosi ad altre ciclopedonali, magari anche comunali. Ne sono uscite anche alcune tratte di notevole pregio paesaggistico, passaggi accanto a vie d’acqua o in mezzo alla campagna lodigiana».

Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere la mobilità dolce, su cui la Provincia intende puntare con forza e dare l’idea di quello che potrebbe essere uno sviluppo diverso del territorio. «Abbiamo elaborato un progetto di medio periodo, Ciclò, per mettere in rete tutte le ciclabili provinciali e costruire a partire da quello un’offerta turistica di prossimità – dice Sansotera -. Questa iniziativa sperimentale si mette nel solco di quell’indirizzo politico, può portare i lodigiani in bici lungo il territorio e contribuire a scoprire qualche aspetto culturale o paesaggistico o enogastronomico della nostra terra. L’iniziativa potrebbe essere provata durante l’estate, sia per capirne una fattibilità di maggior durata sia per verificare il gradimento degli utenti. Il territorio si può fruire diversamente, e solo attraverso questa fruizione diversa si può valorizzare».n

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